In questo articolo, Danilo Allocca, Senior Solution Sales Executive, Security Operations Solution – Southern Europe, ServiceNow, spiega come oggi, gli attacchi cyber sfruttano sempre di più l’Intelligenza Artificiale (AI) e le aziende rischiano di subire grossi danni e perdite. Fortunatamente, è possibile rispondere a questa minaccia sempre con l’AI, rafforzando le difese informatiche e rendendo l’organizzazione resiliente e a prova di futuro.
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Diventare cyber resilienti grazie all’intelligenza artificiale
L’evoluzione e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale non si fermeranno tanto presto, sia per fini nobili sia per attività più discutibili, purtroppo. È il caso degli attacchi cyber che sfruttano l’intelligenza artificiale e le aziende che ignorano i rischi potrebbero affrontare interruzioni gravi del proprio business. Fortunatamente, è possibile rispondere a questa minaccia sempre con l’AI, rafforzando le difese informatiche e rendendo l’organizzazione a prova di futuro.
Modelli addestrati di intelligenza artificiale possono analizzare dati, rilevare anomalie che altrimenti passerebbero inosservate e suggerire contromisure per fermare rapidamente le minacce. Questa tecnologia può anche essere utilizzata per scansionare nuove vulnerabilità e identificare misure di protezione. Le organizzazioni che hanno una gestione rapida delle vulnerabilità sono in grado di mitigare i rischi informatici, prima che possano interrompere le operazioni aziendali.
AI: maneggiare con cura
Le organizzazioni che desiderano costruire una difesa informatica basata sull’intelligenza artificiale devono sapere che questi sistemi sono affidabili, ma grazie a uno sviluppo responsabile e alla gestione dei dati.
L’acquisizione di dati di qualità per addestrare modelli di AI è un buon punto di partenza, ma è importante che i set di dati vengano continuamente controllati e aggiornati, man mano che le minacce informatiche si evolvono. Dati obsoleti si traducono in capacità di intelligenza artificiale obsolete, che mettono i sistemi di sicurezza a rischio e sempre più vulnerabili.
È essenziale anche testare i modelli di intelligenza artificiale, per verificarne l’accuratezza e individuare eventuali punti ciechi o bias, prima dell’implementazione. I modelli di dati devono essere sottoposti a cicli di domande di approfondimento, casi limite e attacchi simulati. In questo modo, si può garantire l’assenza di difetti che potrebbero compromettere la difesa informatica.
I modelli di AI addestrati e testati forniscono maggiore velocità, scalabilità e coerenza, aumentando la fiducia nelle capacità di cyber difesa di questi sistemi.
Mantenere l’equilibrio tra AI ed essere umani
L’intelligenza artificiale è uno dei tanti strumenti disponibili, ma non sostituisce processi rigorosi e la supervisione umana. Team qualificati di cybersecurity forniscono ancora un grande valore all’organizzazione.
Un sistema di intelligenza artificiale aiuta a rilevare rapidamente le violazioni, ma le competenze umane rimangono essenziali per monitorare e aggiornare continuamente i modelli di AI e per comprendere le cause alla radice degli alert di security.
L’utilizzo combinato delle capacità umane e tecnologiche consente alle organizzazioni di creare ambienti di sicurezza informatica complementari. L’AI semplifica l’elaborazione dei dati e le azioni di risposta automatizzata, mentre i team umani possono concentrarsi sull’analisi di livello superiore, sui processi decisionali e sulla strategia informatica, ottenendo così una maggiore resilienza complessiva.
di Danilo Allocca, Senior Solution Sales Executive, Security Operations Solution – Southern Europe, ServiceNow