In Sicilia e in tutto il Sud cresce, anche per quanto riguarda la gestione delle risorse umane, la domanda di innovazione e tecnologia, due elementi visti come fondamentali dalle aziende per uscire dalla crisi. Lo confermano i risultati dell’agenzia catanese di Inaz, azienda specialista nel settore del software e dei servizi per amministrare e organizzare il personale: dopo oltre 38 anni al fianco delle aziende di Catania e della Sicilia Orientale, la storica filiale fondata da Alfredo Sacco e insignita nel 2013 della “Best Performance” dalla casa madre, ha traslocato in una nuova sede, più grande e moderna, in viale Vittorio Veneto 59.
Il taglio del nastro ha visto protagonisti clienti, staff di agenzie e la direzione di Milano intervenuti per l’occasione. “Il calore e il rapporto che lega i clienti e le persone di Inaz emerge anche in momenti come questi – dichiara Linda Gilli, AD di Inaz –, alla base, infatti, ci sono competenza, professionalità e collaborazioni lavorative che durano con successo da oltre vent’anni”.
Fondata nel 1977 e oggi guidata da Daniele e Sergio Sacco, figli del fondatore, la filiale Inaz di Catania, che serve tutte le province della Sicilia Orientale, è una presenza storica nella zona e ha accompagnato i suoi clienti durante le varie tappe della rivoluzione dei software che oggi governano ogni aspetto dell’amministrazione del personale. È Daniele Sacco a spiegare che cosa cercano le imprese del territorio: “Certamente l’esigenza principale, per le realtà piccole e grandi, è quella di ottimizzare l’organizzazione del lavoro e tenere sotto controllo i costi. Una tendenza molto forte oggi riguarda l’outsourcing, cioè l’esternalizzazione di alcuni processi, come l’elaborazione paghe, per evitare grosse spese in software e manutenzione, sgravarsi di alcune responsabilità e concentrarsi, così, sulle attività di maggior valore per l’azienda”.
La Sicilia si è rivelata e si sta sempre più rivelando terra fertile per Inaz: “Cresciamo per due motivi – conclude Daniele Sacco -: perché mettiamo al centro i rapporti umani e perché, anche in un momento di difficoltà generale, le aziende cominciano ad investire in tecnologia e innovazione”.