Le aziende sono ormai consapevoli della sempre maggiore strategicità dell’IT per la competitività e l’innovazione del business. Sono molteplici i fattori critici per l’attuazione di questo ruolo strategico tra cui le competenze del CIO e la sua capacità di guidare la trasformazione digitale dell’azienda. Quali sono queste competenze? In che modo il CIO può farsi promotore del cambiamento? Dispone di tutti gli strumenti necessari? Per rispondere a queste domande Ricoh Europe ha commissionato una ricerca a Coleman Parkes Research[1] da cui emerge come i CIO siano pronti per guidare questa trasformazione ma non sempre abbiano la piena legittimazione per farlo.
Il CIO del cambiamento
Secondo i responsabili aziendali coinvolti nella ricerca le tre principali expertise che un CIO dovrebbe possedere sono: una significativa esperienza di marketing (citato al primo posto dal 22% del campione), conoscenze tecnologiche adeguate (15%) e competenze in merito ai processi di business (14%)[2].
Quattro intervistati su cinque (83%) affermano che il proprio CIO è pronto per guidare una trasformazione digitale che porti vantaggio competitivo alla propria azienda. Ai manager è stato poi chiesto di indicare in quali ambiti aziendali il CIO abbia gli strumenti necessari per guidare la trasformazione digitale. Ai primi posti della classifica troviamo il Financial Management (citato al primo posto dal 26% del campione), il coinvolgimento dei dipendenti (citato al primo posto dal 21% degli intervistati) e la Business Intelligence (citata al primo posto dal 17% del campione), mentre le aree più carenti risultano essere il coinvolgimento dei clienti (13%) e l’ottimizzazione dei processi di business (9%).
Ottimizzazione dei processi di business: a che punto siamo?
L’ottimizzazione dei processi di business viene citata dal 25% del campione al primo posto tra le attività che hanno un impatto positivo sul business. Dai dati sopra citati emerge una divergenza in merito a questo aspetto: il CIO ha le competenze necessarie a rivedere i processi di business, ma non sempre ha gli strumenti per farlo dal momento che solo una minoranza ha una certa influenza in questa area. Di conseguenza è importante che i CIO vengano messi nella condizione di introdurre cambiamenti nei workflow e nei processi al fine di migliorare l’efficienza e la produttività dell’impresa.
Quante aziende sono entrate nell’era digitale?
L’ottimizzazione dei processi di business non è comunque l’unico ambito in cui le organizzazioni stanno perdendo opportunità. Il 63% dei manager intervistati afferma che la propria azienda è ben lungi dall’essere pronta ad entrare nell’era digitale e solo il 3% delle organizzazioni ha ultimato questo percorso. La trasformazione digitale rappresenta un obiettivo imprescindibile per le aziende che si trovano a operare in un contesto sempre più competitivo e in forte mutamento. Dematerializzazione dei documenti, mobile business e utilizzo dei canali on-line/social media nelle interazioni con i clienti sono alcune delle opportunità di cambiamento a disposizione delle aziende di oggi. Dalla ricerca commissionata da Ricoh Europe emerge come queste opportunità siano note alle aziende, mentre sono meno chiare le modalità con cui perseguire la Digital Transformation. La notizia positiva è che i CIO delle aziende hanno le competenze tecnologiche e di business per sviluppare una adeguata strategia di cambiamento e questo pone le basi affinché il futuro delle aziende diventi presto digitale.
[1] Ricerca condotta da Coleman Parkes Research (maggio-giugno 2013).
[2] Agli intervistati è stato chiesto di scegliere da una lista le tre principali caratteristiche di un CIO e di indicarle in ordine di importanza.