La continua evoluzione delle tecnologie e delle minacce informatiche mette a rischio i tradizionali metodi di accesso basati su password e informazioni personali per autenticare le nostre identità online.
Basti pensare che, nel 2017, le violazioni di dati hanno rivelato informazioni personali, password e persino numeri di previdenza sociale per milioni di consumatori. A ciò si aggiunge che l’utente medio di Internet gestisce oltre 150 account online che richiedono una password, numero che si prevede salirà a 300 account nei prossimi anni.
Di fronte a questi dati, uno studio sul Futuro delle Identità Digitali promosso da IBM e condotto su 4mila persone in Europa, Stati Uniti e Asia, su sicurezza e nuove forme di autenticazione presenta interessanti risultati riguardo al diverso approccio di Millennial e delle generazioni precedenti.
Le prime evidenze
A quanto pare, oggi gli utenti che si collegano alle app danno maggiore priorità alla sicurezza. I giovani sono indulgenti rispetto all’uso delle password e più inclini all’autenticazione a più fattori e biometrica.
In altre parole, le persone, quando accedono a dispositivi e app, privilegiano la sicurezza rispetto alla praticità. Ma le differenze che emergono sono generazionali. I giovani adulti riservano meno attenzione alla gestione delle password tradizionali e sono invece più propensi a utilizzare soluzioni di autenticazione biometriche e a più fattori e gestori di password per aumentare la propria sicurezza personale.
E poiché i millennial diventeranno presto la generazione più rappresentata nell’ambito della forza lavoro, queste tendenze potranno influire sul modo in cui i datori di lavoro e le aziende tecnologiche forniranno l’accesso a dispositivi e applicazioni nel prossimo futuro. Nel complesso, gli intervistati riconoscono i vantaggi che le tecnologie biometriche, quali i lettori di impronte digitali, le scansioni facciali e il riconoscimento vocale, hanno rispetto alla continua crescita delle minacce alla propria identità digitale.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Limor Kessem, Executive Security Advisor, IBM Security: «Poiché i consumatori riconoscono l’inadeguatezza delle password e attribuiscono una maggiore priorità alla sicurezza, i tempi sono maturi per adottare metodi più avanzati in grado di dimostrare l’identità digitale su più livelli e di essere adattati in base al comportamento e al rischio».
Priorità alla sicurezza e biometria più sicura delle password
Non a caso, i risultati del sondaggio in merito a sicurezza, praticità e privacy mostrano che per la maggior parte delle applicazioni, in particolare per quelle legate al denaro, alla sicurezza viene attribuita maggiore importanza rispetto alla privacy e alla praticità.
In particolare, la sicurezza è stata ampiamente classificata come la priorità principale per le app relative al settore bancario, agli investimenti e alla gestione del denaro in generale; per queste categorie in media il 70% ha scelto la sicurezza come priorità assoluta, il 16% ha scelto la privacy e il 14% ha scelto la praticità.
La sicurezza è stata considerata di massima priorità anche per i marketplace, le app per il lavoro e la posta elettronica.
Per le app dei social media, le priorità sono diverse, con la praticità che ha guadagnato un leggero vantaggio (scelta dal 36%), seguita da sicurezza (34%) e privacy (30%).
Il sondaggio ha esaminato, inoltre, le opinioni dei consumatori sulla sicurezza dei vari metodi di accesso e ha rilevato che alcuni tipi di soluzioni di autenticazione biometrica sono considerate più sicure delle password; tuttavia, sicurezza e privacy rimangono le preoccupazioni principali nell’adozione della biometria.
Il 44% ha classificato le soluzioni biometriche di rilevazione delle impronte digitali come uno dei metodi di autenticazione più sicuri; password e PIN sono stati considerati meno sicuri (rispettivamente 27% e 12%)
Le maggiori preoccupazioni delle persone riguardo all’autenticazione biometrica sono la privacy (il modo in cui i dati vengono acquisiti e utilizzati, 55%) e la sicurezza (che altri possano utilizzare dati biometrici falsi per accedere ai propri account, 50%).
Differenze generazionali
I millennial utilizzano tecniche più nuove, mentre le generazioni precedenti sono in testa nella gestione delle password
Il sondaggio ha rivelato diverse differenze generazionali quando si tratta di proteggere l’identità personale online. Gli adulti più anziani hanno mostrato abitudini migliori in termini di creazione delle password, mentre le giovani generazioni sono più inclini ad adottare gestori di password, soluzioni di autenticazione a più fattori o biometriche come metodi per proteggere i propri account online. Ciò potrebbe indicare che le giovani generazioni hanno meno fiducia nelle password e cercano invece metodi alternativi per proteggere i propri account.
I giovani adulti hanno anche mostrato la massima preferenza per la praticità: quasi la metà (47%) degli adulti sotto i 24 anni preferiscono un’esperienza di accesso più veloce a una forma di autenticazione più sicura. Questa potrebbe essere una delle ragioni per cui è più probabile che i giovani adottino l’autenticazione biometrica; infatti, il 75% dei millennial ha dichiarato di essere favorevole a usare soluzioni di autenticazione biometrica rispetto al 58% di quelli oltre i 55 anni.
Differenze geografiche
Infine, il sondaggio ha rilevato che la posizione geografica ha una forte influenza sulla percezione e sulla familiarità con le tecniche di autenticazione emergenti: la regione Asia-Pacifico è la più esperta e quella più disinvolta nell’utilizzo di metodi quali autenticazione a più fattori o biometrica. Gli Stati Uniti sono i più arretrati in termini di conoscenza e familiarità riguardo alla maggior parte delle categorie.