IBM è l’azienda che per il 23°anno consecutivo ha conseguito più brevetti negli Stati Uniti, soprattutto nell’ambito del cognitive computing e delle piattaforme cloud.
“Durante questi 23 anni di costante presenza di IBM in testa alla classifica dei brevetti, gli inventori della società hanno ottenuto più di 88.000 brevetti negli Stati Uniti. Gli investimenti di IBM in ricerca e sviluppo continuano a delineare il futuro del computing attraverso il cognitive computing e la piattaforma cloud, che contribuirà a guidare la trasformazione in atto presso i nostri clienti in svariati settori – ha dichiarato Ginni Rometty, presidente e amministratore delegato di IBM -. La leadership di IBM nel campo dei brevetti dimostra il nostro impegno senza precedenti nella ricerca e sviluppo di base, necessaria per guidare il progresso nel mondo del business e nella società”.
Gli inventori di IBM hanno creato più di 2.000 brevetti nell’ambito del cognitive computing e del cloud.
Nell’ambito del cognitive computing e dell’intelligenza artificiale, gli inventori di IBM hanno sviluppato nuove tecnologie che possono aiutare le macchine ad apprendere, a sviluppare concetti e a elaborare in modo efficiente svariate tipologie di dati, garantendo nel contempo un’interazione con le persone in modo naturale e familiare. Ad esempio per aiutare le macchine a interpretare le emozioni ed aiutare i computer ad apprendere dalle persone.
Gli inventori di IBM si sono anche concentrati sulle innovazioni relative alla piattaforma cloud. Ad esempio per aiutare il cloud a funzionare in modo più rapido ed efficiente. Gli inventori di IBM hanno poi sviluppato un metodo per consentire alle piattaforme cloud di richiedere risorse di calcolo aggiuntive ad altri cloud che abbiano margini di ulteriore capacità per poter gestire carichi di lavoro particolarmente intensi.
L’elevato numero di brevetti ottenuto nel 2015 da IBM è stato realizzato da oltre 8.500 dei suoi dipendenti, residenti in 50 stati e territori degli Stati Uniti e in altri 46 paesi. Gli inventori di IBM residenti al di fuori degli Stati Uniti hanno contribuito per più del 36 per cento dei brevetti ottenuti dall’azienda nel 2015.