Le aziende si trovano di fronte a nuove sfide provenienti da scenari imprevedibili e da un ambiente sempre più interconnesso, secondo quanto indicato dal IV° rapporto annuale Allianz Risk Barometer 2015.
I tradizionali rischi industriali come l’interruzione delle attività e della filiera produttiva, calamità naturali, incendi ed esplosioni, continuano a preoccupare le imprese, ma i rischi informatici e quelli geo-politici registrano i maggiori tassi di crescita.
L’indagine è stata condotta tra oltre 500 Risk Manager e dirigenti sia del Gruppo Allianz sia di altre multinazionali in 47 paesi, inclusa l’Italia.
“La crescente interdipendenza di molti settori e processi implica che oggi le imprese siano esposte ad un numero crescente di situazioni di crisi. Gli effetti negativi possono moltiplicarsi rapidamente, e un rischio può provocarne a catena molti altri – sottolinea Chris Fischer Hirs, CEO di Allianz Global Corporate & Specialty SE – . La gestione del rischio deve riflettere questa nuova realtà. Identificare per tempo l’influenza di qualsiasi interazione può ridurre o aiutare a prevenire il verificarsi di perdite.”
Nel Bel Paese le imprese sottostimano i rischi informatici
I timori delle aziende in effetti sembrano trovare conferma nel fatto che il cyber-risk è entrato nella “Top 5” dei peggiori rischi per le aziende nella graduatoria globale. In Germania, UK e Stati Uniti, i rischi informatici si collocano addirittura nelle prime tre posizioni in classifica, mentre l’Italia sembra non dare la giusta importanza al problema: i rischi informatici non compaiono tra i primi 10 rischi.
“I rischi informatici sono molto complessi. I diversi soggetti coinvolti devono condividere le competenze per identificare e valutare le situazioni di pericolo – spiega Giorgio Bidoli, CEO di AGCS Italia -. Il numero crescente e sempre più sofisticato di minacce informatiche fa sì che sia impossibile, per qualsiasi organizzazione, garantire una protezione completa dal cyber-risk. In tali circostanze, un efficace trasferimento dei rischi è un’arma importante per ogni risk manager”
Nel mondo aumentano i rischi Geo-Politici
Se il rischio informatico sembra far perdere il sonno a qualche dirigente di azienda, anche le situazioni di crisi geo-politiche e sociali sono percepite come un problema sempre più rilevante. Il rischio geo-politico appare infatti tra i 10 rischi principali nella regione EMEA, mentre in Brasile fa il suo ingresso nella top 10 ed in Russia e in Ucraina è considerato uno dei tre rischi peggiori .
Le implicazioni più gravi derivano dalla Business Interruption
Per il terzo anno consecutivo, l’interruzione del business e della filiera produttiva è considerata il pericolo principale, con quasi la metà degli intervistati che lo valutano come uno dei tre maggiori rischi per le aziende, le cui cause principali sono individuate in incendi/esplosioni e catastrofi naturali.
L’impatto degli effetti negativi che potenzialmente colpiscono un’azienda, i suoi fornitori e i clienti, spesso supera il danno fisico stesso. L’analisi dimostra che il valore medio di indennizzo per l’interruzione delle attività è pari a 1,36 milioni di dollari, superiore del 32% rispetto al valore di indennizzo medio diretto sui danni alla proprietà.
La duplice sfida del cambiamento climatico e delle tecnologie disruptive
Il cambiamento climatico e le innovazioni tecnologiche, dominano l’agenda dei rischi in un’ottica a lungo termine.
“Le aziende prevedono di affrontare ulteriori difficoltà dovute alle innovazioni tecnologiche disruptive, e di essere nel contempo esposte a cambiamenti climatici – afferma Axel Theis, Membro del Board of Management di Allianz –. Le best practice individuali, insieme alla collaborazione tra aziende, possono contribuire a ridurre i danni ambientali, creare maggiore sicurezza, crescita e innovazione”.