Che la cyber sicurezza sia ormai una delle priorità di aziende, infrastrutture critiche ed enti statali è sotto gli occhi di tutti. Il fatto è confermato, una volta di più, dalla decisione del laboratorio di ricerca dell’Air Force Usa di ingaggiare una società che si occupa di difesa per effettuare studi e ricerche sulla protezione dei sistemi d’arma dagli attacchi cibernetici.
Responsabile della cyber security dell’ente statunitense sarà la Ball Aerospace & Technologies Corporation, che ha sottoscritto un contratto dalla durata quinquinnale da qui al 2023, per un valore di 50 milioni di dollari.
Questo incarico è però l’ultima notizia in ordine di tempo su un piano, quello di rafforzare la propria resilienza digitale, intrapreso già da qualche tempo dall’Air Force Usa.
Lo dimostra anche l’ultimo intervento di Daniel Holtzman, direttore cyber dell’Air Force Materiale Command’s Life Cycle Manangement Center, durante la conferenza Defense IQ’s ISR & C2 Battle, dove ha ricordato le sette linee d’azione del Cyber Resilience Office for Weapons Systems operativo dal mese di ottobre (analisi delle missioni cyber, integrazione dei sistemi di sicurezza o della resilienza cyber nei sistemi ingegneristici, sviluppo della conoscenza cyber tra il personale (assunzioni, educazione e formazione), sviluppo di sistemi d’arma agili e adattabili, creazione di un ambiente comune di sicurezza, valutazione e protezione delle flotte dispiegate sul campo, garanzia di supporto tramite la raccolta di informazioni).
L’Air Force Usa ha anche condotto uno studio negli ultimi sedici mesi che sarà alla base della sua strategia operativa a partire dal 2030. Focus particolare è stato dato al coordinamento delle azioni tra il settore cyber e quello aereo e spaziale.