Dopo l’obbligo di fatturazione elettronica per la PA scattato nel mese di marzo anche le aziende sono chiamate ora, seppure per il momento solo in forma facoltativa, ad adeguarsi. Questa possibilità, prevista dal decreto del governo sulla fatturazione elettronica, varato il 21 aprile scorso, è supportata da una serie di incentivi previsti dal Governo.
Innanzitutto verranno garantiti tempi rapidi per i rimborsi Iva: una ‘corsia preferenziale’ che consentirà di ottenerli entro l’anno in cui sono maturati. Scompaiono, inoltre, gli adempimenti introdotti dallo “Spesometro”, l’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi e quello relativo alle operazioni con i cosiddetti paesi “black list”.
Fattura elettronica significa, quindi, meno obblighi e meno controlli. Il decreto prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2017, l’invio all’Agenzia delle Entrate di tutte le fatture emesse e ricevute possa avvenire in modalità telematica.
“Chi adotta o adotterà un processo di fatturazione elettronica sarà, di fatto, agevolato nella trasmissione telematica e coniugherà comunicazione commerciale e fiscale, evitando adempimenti onerosi che spesso gravano sull’operatività delle imprese – spiega Massimo Missaglia, amministratore delegato di SB Italia -. Non deve dunque stupire che, appena archiviata l’entrata in vigore dell’obbligo di Fatturazione Elettronica per tutte le PA, ci si preoccupi di introdurre forti incentivi all’adozione della Fatturazione Elettronica tra imprese”.
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