Il progetto “eSecurity – ICT for knowledge-based and predictive urban security”, iniziato due anni fa ad opera del centro di ricerca eCrime della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento, dalla questura di Trento e realizzato in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler e il comune di Trento, si propone di prevedere i reati e aiutare le forze dell’ordine a gestire possibili eventi.
Come funziona
Basandosi sul fatto che i reati si concentrano di solito in luoghi specifici e in particolari archi temporali, il progetto utilizza un modello matematico basato sui dati relativi ai reati forniti dalle forze dell’ordine per prevedere i fenomeni criminali basandosi su calcoli probabilistici, così da razionalizzare le risorse delle forze di polizia e consentire loro di agire con interventi più mirati.
E’ stato creato un database georiferito che ha lo scopo di immagazzinare i dati su eventi criminali, disordine sociale, vittimizzazione, percezione della sicurezza e altre variabili come condizioni climatiche, traffico, inquinamento e così via; tutte informazioni supportate da un sistema geografico in grado di estrapolare report di mappe di rischio e dalle informazioni scambiate in un portale web dove le amministrazioni locali comunicano con i cittadini.