In attesa del Suse Linux Expert Forum Europe 2013, che farà tappa a Milano il 10 ottobre, Gianni Sambiasi, Sales Manager di Suse Italy, sottolinea la necessità di non trascurare una simile piattaforma.
Perché Linux non può più essere trascurato dalle aziende italiane?
Negli ultimi vent’anni Linux ha sempre lavorato per migliorare la sua tecnologia e i dati oggi dimostrano quanta strada sia stata fatta. La domanda ora non è più perché o quando utilizzare Linux, ma dove e come si dovrebbe usare. Le aziende che non sono ancora entrate nell’ottica di considerare questa tecnologia come base per la trasformazione dei loro data center o per intraprendere iniziative di ammodernamento rischiano seriamente uno svantaggio competitivo in termini tecnologici, ma anche finanziari.
Quanto è utilizzato Linux nelle aziende italiane?
Non ci sono stime ufficiali, ma basandoci anche solo sulle informazioni che raccogliamo incontrando i clienti in italia, in tutti i settori, appare chiaro ed evidente che solo in rari casi le aziende italiane non hanno ancora approcciato l’impiego di Linux. La ricerca commissionata da Suse (Linux Continues to Gain Momentum in Enterprise Server Market), preparata sulla base di interviste realizzate non solo in Italia, riporta che il 17% degli intervistati ha risposto che non hanno ancora usato Linux, ma che il 46% di questi hanno dichiarato che lo faranno nei prossimi 12 mesi.
Quante sono le applicazioni presso le Pmi?
In una prima fase della adozione di Linux in azienda, abbiamo assistito al suo impiego principalmente in ambito web server e poi anche in quello “supercomputing”. Già da qualche anno ormai, l’ambito di impiego di Linux è quello mission-critical, ossia usato per ospitare applicazioni utili alla conduzione della azienda, come ad esempio Sap. Vale la pena di citare che Suse Linux Enterprise è l’unico ottimizzato per tutte le soluzioni Sap.
Accanto agli ormai noti vantaggi di Linux, quali sono i fattori vissuti come un limite dalle aziende e come contribuite a superarli?
Incontrando le aziende italiane non abbiamo riscontrato resistenze o limiti importanti all’adozione di Linux. Questo significa che c’è una certa conoscenza e attenzione al tema. Piuttosto, la questione è spesso se il momento sia o meno quello giusto per migrare a Linux. Poiché, in molti casi, si preferisce attendere il verificarsi della giusta condizione, come l’aggiornamento del parco dei server installati. In altre parole, ci si prepara in attesa della scadenza della manutenzione o del piano di ammortamento dei vecchi server, per procedere con l’acquisto dei nuovi basati su Linux. Mentre per i nuovi progetti, questi lo prevedono fin da subito
Come rispondete alle richieste di sicurezza e affidabilità?
Tipicamente facciamo rispondere ai clienti che hanno già adottato Linux, perché sono la voce più attendibile. Sono infatti in esercizio sistemi critici presso i clienti che hanno già adottato Linux, per il funzionamento dei quali sono richieste proprio quelle caratteristiche. Il modello di sviluppo open source insieme con l’attività di sviluppo e test eseguite da società come Suse (distribuzione commerciale), rappresentano gli elementi principali dai quali derivano sicurezza e affidabilità di Linux, ma non sono gli unici ovviamente.
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