La quantità di dati che un’azienda possiede è ormai incommensurabile e se poi l’azienda ha più sedi nel mondo, a volte diventa difficile e dispendioso gestire i database distribuiti. Oracle ha però la soluzione e ha annunciato la disponibilità generale di Oracle Globally Distributed Autonomous Database. Basato sulla comprovata tecnologia di “sharding” (ovvero, il partizionamento del database) di Oracle, Globally Distributed Autonomous Database offre i vantaggi di Oracle Autonomous Database e al tempo stesso permette ai clienti globali di controllare le proprie politiche di distribuzione e localizzazione dei dati. Ciò consente alle grandi organizzazioni di distribuire e memorizzare automaticamente in cloud i propri dati in tutto il mondo, in molte sedi fisiche, e in modo trasparente per le applicazioni che li utilizzano. Con questo approccio, i clienti globali possono ottenere i massimi livelli possibili di scalabilità e disponibilità, soddisfare i requisiti di sovranità dei dati e avvalersi di una gestione autonoma dell’operatività locale, riducendo significativamente i costi.
La nuova soluzione di Oracle semplifica la gestione dei database distribuiti
Essendo un database convergente completo in cloud (NdR offre la possibilità di usare tante tipologie diverse di dati e di query), Globally Distributed Autonomous Database semplifica lo sviluppo e l’utilizzo di database distribuiti per applicazioni mission-critical, supportando praticamente qualsiasi tipo di dato, carico di lavoro e modalità di programmazione su larga scala. Anche le applicazioni SQL esistenti possono utilizzare i database distribuiti senza dover essere riscritte. Per soddisfare le esigenze di ogni applicazione, Oracle Globally Distributed Autonomous Database supporta un maggior numero di metodi di distribuzione, replica e deployment dei dati rispetto ad altri tipi di database distribuiti.
“Le organizzazioni che operano a livello globale hanno esigenze applicative specifiche in termini di sovranità, scalabilità e disponibilità dei dati, che possono variare da un continente all’altro e da un Paese all’altro. Queste esigenze possono essere soddisfatte da un’architettura di database distribuito mission-critical in grado di supportare una distribuzione globale“, ha dichiarato Juan Loaiza, executive vice president, Mission-Critical Database Technologies, Oracle. “Il nostro nuovo Globally Distributed Autonomous Database risponde a questa esigenza e consente ai clienti di sfruttare un’architettura serverless, elastica e ‘auto-scalante’ per ridurre drasticamente i costi. Grazie alle sue funzionalità come database convergente, l’Oracle Globally Distributed Autonomous Database è il servizio cloud database distribuito più semplice, funzionale e mission-critical al mondo“.
I database distribuiti possono essere difficili da implementare e gestire a causa dell’elevato numero di server distribuiti su più sedi. Globally Distributed Autonomous Database elimina questa complessità utilizzando ed estendendo l’automazione guidata da AI e ML di Autonomous Database con la distribuzione automatica dei dati e la gestione degli shard. Gli amministratori possono gestire il database distribuito come un unico database logico e utilizzare funzionalità automatizzate di provisioning, tuning, scaling, patching e sicurezza per evitare attività manuali che richiedono molto tempo e potenziali errori. Inoltre, la scalabilità automatica del database per singolo shard consente ai clienti di aumentare e diminuire le risorse utilizzate in cloud per soddisfare la domanda e ridurre al minimo i consumi e i costi.
Ulteriori potenziamenti di Oracle Database
Con l’integrazione dell’AI generativa in tutto lo stack tecnologico di Oracle (NdR recentemente annunciata, gennaio 2024), gli sviluppatori hanno ora accesso a nuovi strumenti, tra cui Autonomous Database Select AI, per integrare AI e ML nelle loro applicazioni. Select AI può tradurre le domande in linguaggio naturale in un flusso di conversazione in query SQL, utilizzando modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM). Con Globally Distributed Autonomous Database, la query SQL viene automaticamente indirizzata al Paese o allo shard appropriato per generare le risposte. Inoltre, Oracle Database 23c con la replica del consenso basata su quorum Raft (N/2 + 1) fornirà un ripristino automatico dell’applicazione di meno di 3 secondi e senza perdita di dati. Questo e l’AI Vector Search con l’integrazione della Retrieval Augmented Generation (RAG) saranno disponibili nel corso dell’anno.
Commenti di clienti e analisti
“Il Globally Distributed Database di Oracle ci permette di rispettare le normative sulla residenza dei dati, distribuendo automaticamente i dati in vari Paesi in modo trasparente per gli utenti dell’applicazione, in modo molto economico“, ha dichiarato Bilal Ramadan, Chief Delivery Officer di Munich Re HealthTech, società greca di sviluppo software per il settore assicurativo sanitario.
“Molti sistemi di database presentano questa o quella tecnica di sharding per aiutare gli utenti a gestire un insieme di dati su più database e, in alcuni casi, a ottenere una capacità di database distribuito. Queste tecniche di solito comportano un pesante onere per gli sviluppatori di applicazioni, che devono scrivere codice per segregare e orchestrare gli aggiornamenti degli shard in modo tale da evitare dati in conflitto e combinazioni di dati illogiche. L’approccio di Oracle allo sharding evita tutto questo, rendendo l’interazione delle applicazioni con i database trasparente e affidabile“, ha dichiarato Carl Olofson, research vice president, Data Management Software, IDC. “Inoltre, la collaudata tecnologia di clustering RAC di Oracle, estesa a questo approccio di database distribuito, consente di offrire una ricca varietà di modelli di distribuzione dei dati, metodi di replica e opzioni di implementazione degli shard più facili da gestire e semplici da sviluppare, il che permette a Oracle Database di soddisfare anche le esigenze più specifiche dei clienti. L’insieme di queste capacità fa di Oracle un attore chiave nella categoria dei database distribuiti“.