Oltre 300 partecipanti; 34 relatori appartenenti a istituzioni pubbliche, enti di ricerca internazionali, aziende private; 18 sponsor. Questi i numeri fatti registrare dall’edizione milanese del Cybersecurity Summit 2014. Degna di nota soprattutto la Tavola Rotonda d’apertura, intitolata “La mappa delle nuove minacce del cyber crime e come combatterle”, che ha visto la partecipazione di personaggi illustri quali il Managing Partner di Intellium (UK) Andrea Rigoni e Antonio Apruzzese, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.
“20 miliardi all’anno è il conto che paghiamo in termini di perdita di competitività legata al furto di proprietà intellettuale – ha commentato Rigoni -. Una minaccia silente i cui effetti non si vedono subito, ma nel tempo, quando dall’altra parte del mondo qualcuno produce un prodotto copiando un nostro brevetto”. Questa l’amara constatazione di Rigoni riguardo la scarsa attenzione sul nostro territorio prestata a proteggere l’Intellectual Property del sistema industriale. Una forte emorraggia, dunque, che costituisce una delle ombre che caratterizzano lo scenario nazionale. Fortunatamente qualche luce a schiarire il buio comincia a far capolino: si dispone ora di misure concrete volte ad elevare il livello di sicurezza, principalmente delle infrastrutture critiche del Paese ma anche a livello di aziende e cittadini, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale a febbraio del Quadro strategico nazionale per la sicurezza e del Piano nazionale per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica. “Una trasformazione che porterà a nuove forme di collaborazione tra Stato e settore privato – ha proseguito Rigoni – nell’individuare non tanto le misure minime quanto attività condivise di analisi, valutazione dei rischi, adozione di standard, segnalazioni delle violazioni subite”.
Il Managing Partner di Intellium ha colto l’occasione per commentare la recente sentenza della Corte di giustizia Ue che ha bocciato la direttiva comunitaria sulla conservazione dei dati. Antonello Soro, presidente dell’Autorità garante per la privacy, aveva commentato: “La Corte ha confermato che la sicurezza non è un ‘super-diritto’ che prevale sulla legislazione della protezione dei dati. La sentenza va nella direzione da noi sempre auspicata di una più marcata tutela dei diritti”. Rema dalla parte opposta Rigoni, che ha sottolineato come non sia presente il contro-altare al garante della privacy, e dunque una figura che protegga il sistema economico. Digitale. Già, perchè oramai di economia digitale si parla. Come precisa Rigoni, la stessa economia digitale costituisce le fondamenta del Pil nei paesi all’avanguardia. E la cybersecurity ha un ruolo di primaria importanza in quest’ottica.
Infine un messaggio lanciato al governo. Un coordinamento tra quest’ultimo ed il settore privato è necessario: il governo stesso deve svolgere un’attività di analisi e valutazione per fornire indicazioni alle aziende, ed una ‘vista satellitare’, come la definisce Andrea Rigoni. Con la speranza che si arrivi al più presto ad un meccanismo settoriale standard che dica alle imprese come affrontare i propri rischi.
La strada è quella giusta
Sul piano della sicurezza informatica, quindi, c’è ancora molto da fare. E’ dello stesso avviso Antonio Apruzzese, che in rappresentanza della Polizia Postale e delle Comunicazioni ha sottolineato il proliferare di nuove tecnologie di truffe informatiche, volte alla sottrazione di dati, e l’estrema eterogeneità delle vittime: dal singolo utente, alle aziende, fino alle istituzioni. Bisogna dunque promuovere le campagne di sensibilizzazione per la sicurezza. Finalmente si stanno ottenendo buoni risultati in ambito bancario con l’affermarsi di una giusta concezione di protezione. Così come nel mondo della pubblica amministrazione, dove è in atto uno sforzo epocale in questo senso.
Contenuti speciali
Intervenuto al Cybersecurity Summit 2014, Nimrod Kozlovski – Adjunct Professor presso la Tel-Aviv University Law and Business School e partner Jvp – traccia il percorso verso nuove prospettive di controllo sui dati. Le Startup al centro del progetto
Antonio Apruzzese, Polizia Postale e delle Comunicazioni
Singolo individuo; aziende; istituzioni. Siamo tutti possibili vittime dei criminali informatici. In questo panorama la Polizia Postale e delle Comunicazioni è impegnata in una fortissima opera di sensibilizzazione verso le tematiche della sicurezza informatica