Una indagine effettuata sulle top 500 PMI, tramite la piattaforma di Cyber intelligence Joshua di Almaviva, gruppo italiano leader nell’innovazione digitale, ha rilevato che l’84% delle aziende in Italia ha una superficie d’attacco scoperta a causa dell’utilizzo di applicazioni obsolete. Il 13% di queste PMI, che rappresentano la struttura portante dell’intero sistema produttivo nazionale, è addirittura esposta ad applicazioni pericolose, mentre il 16% è vulnerabile per la presenza di applicazioni abbandonate e ignote all’IT, che deve garantire l’aggiornamento dei sistemi o la dismissione degli asset.
Una rilevazione che evidenzia quanto sia fondamentale la prevenzione nell’epoca della digital transformation. Nell’ottica di continuare a offrire alle organizzazioni e alle aziende le migliori soluzioni disponibili sul mercato, Almaviva consolida la partnership con Trend Micro, leader globale di cybersecurity, integrando le soluzioni del vendor nella propria offerta tecnologica.
Le aziende italiane implementano oggi progetti digitali complessi, resi ancora più fragili dalle dinamiche della nuova normalità. «Per rimanere competitivi è essenziale salvaguardare la business continuity» dice Roger Cataldi, responsabile Practice Cyber security di Almaviva «la cybersecurity è un tassello basilare di tale strategia. In quest’ottica è stata consolidata la partnership con Trend Micro, che porta grande valore alle capacità di response delle organizzazioni».
«La cybersecurity oggi è indispensabile sia per proteggere il business e assicurarne la sua continuità che come abilitatore stesso, se pensiamo anche alle difficoltà che le organizzazioni stanno affrontando a causa della remotizzazione della maggior parte delle attività». Ha affermato Alessandro Fontana, Head of Sales Trend Micro Italia. «Per questo è fondamentale non solo offrire le migliori soluzioni sul mercato ma anche fare squadra, per collaborare insieme con progetti congiunti ad alto valore che salvaguardino le singole organizzazioni ma anche l’intero sistema Paese. In quest’ottica siamo molto soddisfatti di poter collaborare con una realtà come Almaviva, per la sua esperienza e presenza storica sul mercato italiano».
L’indagine
L’analisi della piattaforma di Cyber intelligence Joshua Almaviva è stata effettuata con un metodo innovativo: oggi, grazie ai dati OSINT (Open Source Intelligence) e con l’utilizzo di strumenti nuovi, è possibile definire il target conoscendo esclusivamente la ragione sociale dell’organizzazione. Le PMI considerate ammontano a 148 mila aziende con un fatturato compreso tra 2 e 50 milioni di euro e con un numero di dipendenti superiore a 10, attive principalmente nel settore metalmeccanico, nel sistema Moda, nell’Agrifood e nel chimico-farmaceutico. Sono l’ossatura del sistema produttivo italiano e la loro sicurezza è fondamentale anche per la sicurezza delle grandi imprese e organizzazioni a cui sono connesse.
Delle 500 top PMI analizzate solo il 10% non presenta vulnerabilità, ma questo è da ascrivere probabilmente ad un minore livello di innovazione che ad efficaci dotazioni di sicurezza.
“Stiamo parlando di aziende sane, in crescita, dove l’attenzione agli aspetti di sicurezza è proporzionale ai processi di digitalizzazione – continua Cataldi -. Fisiologicamente più la superficie digitale cresce, più aumenta la probabilità di esporre vulnerabilità sfruttabili da un sistema criminale molto esperto”.