Da sempre tra Stati Uniti e Regno Unito c’è una relazione privilegiata, che coinvolge ora anche l’ambito relativo alla cyber sicurezza.
Nel corso del Cybersecurity Summit 2018 di The Innovation Group l’ambasciatrice britannica in Italia Jill Morris ha ribadito l’impegno del Regno Unito per la sicurezza in Europa, al di là della delicata questione della Brexit, col fine di “difendere il nostro Paese dalle minacce informatiche, scoraggiare le azioni ostili e sviluppare la nostra industria cibernetica”.
Concretamente il Regno Unito per mettere in sicurezza la nazione ha investito 1,9 miliardi di sterline (più di 2 milioni e 100mila euro) per un piano quinquiennale dal 2016 al 2021 che vede, tra le altre iniziative, la creazione di un National Cyber Security Centre (Ncsc), centro di eccellenza in campo informatico sotto la responsabilità del Government Communications Headquarters.
L’ingente quantità di denaro investito mira a fare del Regno Unito uno dei posti più sicuri dove investire nel settore digitale o dove trovare imprese con una forte sicurezza informatica. Fondamentale è poi la creazione di condizioni perché i Paesi del blocco occidentale possano fidarsi e condividere quelle informazioni necessarie ad anticipare e contrastare al meglio le crescenti minacce nel cyber spazio.
Lo scambio di informazioni è al centro anche della politica statunitense in merito alla sicurezza informatica. Si mira ad una collaborazione tra accademia, industria e governi. In quest’ottica diventa strategica anche la collaborazione con l’Italia, lavorando anche per rafforzare la consapevolezza su questi temi.
Fonte: Cyberaffairs.it