L’Italia si sta allineando agli altri Paesi anche sotto il punto di vista della creazione di uno specifico Cyber Command. Lo spiega Stefano Mele, avvocato specializzato in Diritto delle Tecnologie, Privacy, Sicurezza delle Informazioni e Intelligence, nel “Cyber Strategy & Policy Brief” di giugno 2016.
“Nonostante sia ancora oggi molto complesso comprendere quanti e quali Stati abbiano dato vita ad uno specifico comando per le operazioni militari nel e attraverso il cyber-spazio – scrive Mele –, all’incirca 60 nazioni hanno già sviluppato unità per la cyber-defence. Un numero che sale a 100 Paesi se si guarda, invece, anche a chi è in procinto di svilupparle. L’Italia, attraverso le attività del Comando C4 Difesa, già da tempo ha guardato al cyber-spazio come un dominio da cui difendersi e difendere la sicurezza nazionale”.
“L’evoluzione verso il futuro Comando Interforze per le Operazioni Cibernetiche, quindi – prosegue Mele -, non può che essere guardata con estrema positività, soprattutto considerato l’enorme incremento nello sviluppo di capacità offensive nel e attraverso il cyber-spazio operato negli ultimi mesi dai principali attori internazionali”.