Nel 2017 la percentuale di aziende che hanno subito perdite a causa degli attacchi DDoS è quasi raddoppiata.
Lo dicono i dati contenuti nel tredicesimo Arbor Worldwide Infrastructure Security Report (WISR) pubblicato da NETSCOUT SYSTEMS nel quale gli esperti di reti e sicurezza dello specialista in business assurance hanno considerato le problematiche operative associate alle minacce informatiche che gli operatori di rete affrontano quotidianamente e le strategie adottate per gestirle e mitigarle.
Ne emerge un quadro in cui, nel 2017, gli aggressori informatici hanno concentrato i loro sforzi sulla complessità. Per realizzare i propri obiettivi hanno infatti sfruttato la possibilità di trasformare i dispositivi IoT in potenti armi, ricorrendo in minor misura ai grandi volumi di attacco.
Nello specifico, nei dodici mesi passati, l’infrastruttura ATLAS di NETSCOUT Arbor, che scandaglia un terzo circa del traffico Internet globale, ha registrato 7,5 milioni di attacchi DDoS.
Come se non bastasse, il 59% dei service provider e il 48% delle aziende ha subito attacchi multivettore, che riuniscono in una singola offensiva prolungata flood ad alto volume attacchi mirati alle applicazioni e attacchi di tipo TCP-state exhaustion, rendendo sempre più complessa la mitigazione e incrementando le probabilità di successo dell’attacco.
Conseguenze operative e finanziarie
Come principale ripercussione sul business, il 57% degli intervistati ha citato la perdita di reputazione dell’azienda o del brand e come seconda conseguenza le maggiori spese di esercizio.
Italia meno colpita dagli attacchi DDoS. Ma è solo questione di tempo
Secondo quanto riferito in una nota ufficiale da Marco Gioanola, Cloud Services Architect di Netscout Arbor, a commento dei dati italiani del rapporto: «La dimensione media e massima degli attacchi DDoS rilevati da noi è simile a quella riscontrata nel resto del mondo, in quanto gli strumenti di attacco sono disponibili e utilizzabili globalmente. A livello numerico, invece, l’Italia ha subito nel corso del 2017 meno attacchi rispetto ad altri Paesi: parliamo all’incirca di 50.000 attacchi DDoS, a fronte dei quasi 240.000 che hanno colpito il Regno Unito e dei 280.000 di cui è stata vittima la Francia. La numerosità degli attacchi, però, è spesso legata alla penetrazione dei servizi Internet nel Paese: più grande è la fetta di economia basata sull’ecommerce, maggiore sarà l’attività DDoS. Ciò che stiamo osservando in Italia è un netto aumento degli investimenti nel settore dei data center e, se questo trend si manterrà costante, è facile ipotizzare che diventeranno un vero e proprio magnete per gli attacchi DDoS».