L’Italia è il primo Paese dell’Unione Europea per attacchi cyber subiti e che, secondo il PwC Crime Survey ’16, negli ultimi due anni un’azienda su cinque in Italia (21%) ha subito frodi economico-finanziarie con perdite particolarmente elevate: il 27% delle aziende ha infatti dichiarato danni superiori al milione di euro. Nonostante questi dati, solo il 53% ha attivato un piano di prevenzione, e solo quattro aziende su dieci dispongono di personale di primo intervento in grado di fronteggiare reati informatici.
È proprio in questo contesto che Axitea – valorizzando anche esperienze e competenze acquisite nel settore della sicurezza fisica e considerata la forte convergenza delle minacce tra ambito cyber e fisico – concentra la propria offerta innovativa e propone soluzioni volte alla protezione di dati, reti e device. Risultato dell’attività di system integration, la soluzione ‘No ai cyber-ricatti e furti’ integra hardware e servizi per rivolgersi in modo efficace alle PMI, che oggi rappresentano uno dei principali target di attacco.
Tanto è vero che nel 2015 le varianti malware attive presenti in Italia sono aumentate del 60% e le società maggiormente colpite sono state proprio le piccole e medie imprese. Secondo recenti dati della Cyber Security Alliance, il 67% dei casi di perdita di dati sono stati denunciati da aziende con meno di 100 dipendenti. Per queste realtà, il pacchetto progettato da Axitea rappresenta la soluzione ideale perché comprende il monitoraggio della rete – proteggendola anche da ransomware e ATP (Advanced Persistent Threat) -, aggiornamenti continui, manutenzione programmata, supporto, reportistica, gestione e controllo dei sistemi da remoto attraverso il SOC, dove specialisti operano un monitoraggio continuativo delle infrastrutture del cliente e possono intervenire per mitigare il rischio di infezioni. Il servizio ‘No ai cyber-ricatti’ può essere inoltre integrato con ulteriori soluzioni di antivirus, firewall e business continuity.
“Con il pagamento di un canone mensile, anche le realtà che non dispongono in-house delle risorse o delle competenze informatiche per contrastare un numero di minacce in costante crescita ed evoluzione possono stare tranquille”, commenta Maurizio Tondi, VP Strategy di Axitea. “Le nostre soluzioni sono in grado di rilevare e bloccare gli attacchi per garantire all’azienda massima sicurezza e produttività”.
Infatti, le opportunità commerciali perse e i tempi di inattività anche prolungati che un’azienda patisce nel momento in cui deve rimediare a un attacco informatico rappresentano la principale causa di danno economico per le PMI. Secondo l’indagine Kaspersky Lab/B2B International 2016, il costo medio sostenuto dalle piccole e medie imprese per rimediare a una violazione della sicurezza informatica ammonta a 33 mila euro e le violazioni più costose includono le truffe da parte dei dipendenti, spionaggio informatico, intrusioni di rete e possibili guasti di fornitori esterni.
“Le PMI infatti tendono a perdere una notevole quantità di denaro con tutti i tipi di violazione, poiché sostengono le stesse spese di recupero sia in caso di spionaggio che di attacchi DDoS e phishing”, conclude Maurizio Tondi,”L’anello debole della catena di sicurezza è il singolo utente, sono i suoi comportamenti a rendere più o meno sicuro qualsiasi strumento informativo. Anche le tecnologie più avanzate potranno poco davanti a un comportamento superficiale o imprudente”.