Ridisegnare il modo in cui le aziende lavorano, migliorare la propria struttura organizzativa e creare una cultura sana, sono oggi le sfide più urgenti di top manager ed executive non solo per far sopravvivere le proprie organizzazioni ma per farle crescere e prosperare nel futuro, diventando più reattive alle esigenze dei clienti e alle sfide digitali. Rispondere ai nuovi stimoli e ai cambiamenti significa generare valore per l’organizzazione, e garantire attenzione ed importanza alle persone che vi operano.
Della necessità di ripensare al modo in cui l’azienda è organizzata e gestita ne è convinto il top management oggetto della ricerca di Asterys, azienda globale di sviluppo organizzativo, Organization 3.0. L’azienda del futuro, in cui sono stati coinvolti, attraverso interviste qualitative, CEO e dirigenti di grandi aziende multinazionali per analizzare i limiti che essi percepivano essere correlati alla struttura e ai processi della loro organizzazione, e successivamente un’indagine quantitativa su un campione di 800 tra dipendenti, manager ed executive di aziende in Italia, Europa e USA.
Dal confronto fra le risposte dei vertici aziendali – CEO e Top Executive – e quelle degli impiegati emerge come i business leader abbiano una visione particolarmente aperta e votata alla trasformazione organizzativa, in molti casi in misura maggiore rispetto ai propri dipendenti.
La prima area in cui il management si aspetta un cambiamento è la collaborazione fra team: il 75% delle figure manageriali intervistate (+6% rispetto alle risposte dei dipendenti) crede che nell’azienda del futuro dovrà esserci forte collaborazione fra gruppi di lavoro; non solo all’interno di ogni dipartimento ma anche fra dipartimenti diversi.
I team avranno maggiore autonomia nella definizione delle proprie strategie e dei propri obiettivi secondo il 57% del management, mentre la maggior parte degli impiegati (il 53%) crede che i piani strategici saranno chiaramente definiti e comunicati dai vertici aziendali.
Questo aspetto si lega al dato sul livello di direttive top-down: mentre il campione dei dipendenti si divide equamente fra coloro che si aspettano di ricevere istruzioni e indicazione chiare dal top management e quelli che credono che verrà concessa maggiore autonomia alle persone, ben il 66% dei CEO e top executive sostiene che i dipendenti avranno la possibilità di autogestirsi e che il ruolo dei manager sarà quello di guidare e aiutare e i propri collaboratori.