Ormai è corsa all’armamento per affrontare i rischi cibernetici. Se tutti gli stati infatti, chi più chi meno, sta correndo ai ripari, anche la Svizzera si sta attrezzando nell’ottica di dotarsi di un’organizzazione militare di Cyber Defence per rispondere in maniera più adeguata alle minacce del settore. L’annuncio arriva dal Consiglio degli Stati che ha approvato tacitamente una mozione modificata dal Nazionale del “senatore” Josef Dittli, che nel suo atto parlamentare suggeriva che l’esercito dovesse dotarsi di un vero e proprio comando militare formato da 100-150 specialisti informatici e cyberprofessionisti che potranno avvalersi di cybertruppe di milizia composte di 400-660 militari.
La mozione originale è stata leggermente modificata dal Nazionale: al termine “comando” è stato sostituito quello di “organizzazione” ed è stato eliminato il termine “cyberbattaglione”, per permettere da un lato all’esercito di disporre di un margine di manovra e non sia già definito il tipo di unità organizzativa, dall’altro perché è stato previsto l’impiego di specialisti informatici dell’Amministrazione militare e di militari di milizia e non un impiego autonomo di compagnie e battaglioni.
A questi correttivi si è allineato anche il Consiglio federale.