I consumatori europei sono favorevoli agli acquisti verdi e sarebbero disposti a pagare di più per acquistare prodotti ecocompatibili a patto di avere la certezza che lo siano veramente. Questo è quanto emerge da uno studio che la Commissione Europea ha condotto coinvolgendo 25.568 persone di 28 stati membri dell’Unione Europea. L’80% del campione ha affermato di essere disposto ad acquistare prodotti ecosostenibili anche se questi hanno un prezzo maggiore rispetto a quelli che non lo sono. La maggioranza del campione è convinta che l’acquisto di prodotti green possa fare la differenza per l’ambiente (89%) e che essi abbiano la stessa qualità degli altri.
I consumatori chiedono però chiarezza ai produttori. Quando effettuano un acquisto green vogliono avere la certezza delle credenziali ecosostenibili. Solo poco più della metà del campione dice di ricevere informazioni esaustive a proposito dell’impatto ambientale dei prodotti che acquista e utilizza. I consumatori trovano difficoltà anche perché le informazioni green fornite dai diversi produttori non sono uniformi per cui è difficile comparare i differenti prodotti. Questa situazione danneggia non solo i consumatori ma anche gli stessi produttori vanificando gli sforzi verso lo sviluppo di soluzioni green.
“Nel report – afferma Roberto Ghibaudo, direttore Service, Quality and Environment di Ricoh Italia – la Commissione Europea ha affermato che i produttori che vogliono mettere in evidenza le proprie performance ambientali si trovano di fronte a molti ostacoli come ad esempio l’esistenza di differenti metodologie promosse da organizzazioni pubbliche e private per la misurazione delle credenziali ambientali. La Commissione Europea sta lavorando per favorire un mercato green unico armonizzando le modalità di misurazione dell’impatto ambientale dei prodotti. Questo aumenterebbe la fiducia dei consumatori, ma anche delle aziende e degli azionisti”.
C’è poi un altro aspetto che emerge dallo studio: molti consumatori diffidano di quanto i produttori affermano in merito alle proprie performance ambientali e alle credenziali green delle aziende e chiedono report dettagliati a riguardo e informazioni su come questi aspetti vengono sviluppati e monitorati.
“La strategia Ricoh – spiega Massimo Pilla, TQM/CSR & Environment Manager di Ricoh Italia – punta alla sostenibilità, mappando e monitorando tutti gli aspetti connessi e prendendo in considerazione il ciclo di vita dei prodotti e dei processi correlati (produzione, raccolta e smaltimento rifiuti, riciclo…). Inoltre, l’impegno di Ricoh nei confronti dell’ambiente non si limita alla riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività, ma si estende a quelle dei clienti, dei partner, dei fornitori in un unico meccanismo green virtuoso. Ad esempio, grazie al nostro impegno in Ricerca e Sviluppo, realizziamo sistemi di stampa che garantiscono un basso impatto ambientale, come dimostrano le certificazioni ottenute (Blaue Angel, Energy Star, Eco Declaration, Eco Label, SDS)”.
Il Sustainability Optimization Programme
Il Sustainability Optimization Programme è uno dei componenti dell’approccio che Ricoh definisce Total Green Office Solutions (TGOS), inteso come un insieme di tecnologie, di metodologie e di servizi che consentono di conseguire importanti traguardi ambientali ottimizzando la gestione dei documenti e dell’infrastruttura di stampa. Il Sustainability Optimization Programme è accreditato dall’ente BSI (British Standards Institution) e ha ricevuto il primo premio nella “Sustainability Good Practice Competition” da EFQM.
I risultati ambientali che le aziende ottengono sono quantificati e certificati da Ricoh. Ai clienti viene rilasciato un documento che mette a confronto la situazione di partenza (as is) con quella che è possibile ottenere con l’implementazione del progetto (to be) e attesta la riduzione dell’impatto ambientale. Sulla base dei risultati emersi da una fase di analisi iniziale viene implementata una infrastruttura tecnologica che riduce al minimo l’impatto ambientale dei processi documentali. I parametri ambientali della nuova infrastruttura tecnologica e l’utilizzo delle periferiche vengono monitorati per verificare l’allineamento con gli obiettivi prefissati e introdurre miglioramenti continui. Le emissioni residue e inevitabili possono essere compensate mediante crediti di carbonio che le aziende possono ottenere attraverso progetti ad energia pulita in cui Ricoh investe. I crediti di carbonio sono generati da progetti ad energia pulita approvati dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) nei Paesi in via di sviluppo.