L’innovazione porta con sé vari rischi per la sicurezza informatica e, ancora troppo spesso, questo tema viene sottovalutato. L’80% delle imprese italiane nel 2023 ha registrato un aumento delle frodi digitali ed informatiche ed il 72% del totale delle aziende in Italia non offre corsi di formazione sui rischi cyber e sulle contromisure. Questi numeri ci consegnano, da una parte, uno scenario in cui è evidente l’aumento dei rischi legati anche all’evoluzione della tecnologia, dall’altra però c’è un tema molto più profondo, culturale, legato alla mancata consapevolezza di quanto la protezione dati sia strategica in un’impresa, al pari di un modello di business o di un brevetto di un prodotto.
Appuntamento con la Protezione Dati il 10 maggio a Treviso
Ad affermarlo è Valentino Pavan, titolare della trevigiana PROATTIVA, società che fornisce consulenza a servizio della protezione dati in tutti i suoi ambiti, legale, sicurezza informativa, organizzazione procedure e formazione. Valentino Pavan, Data Protection Officer di lungo corso che lavora quotidianamente a fianco di imprese e organizzazioni, ha voluto organizzare nella sua Treviso il Data Protection Forum, un evento nazionale sulla protezione dati “dichiaratamente senza tecnicismi”, capace di parlare agli imprenditori con il loro linguaggio e di rispondere alle loro necessità. L’evento dedicato alla protezione dati avrà luogo a Treviso il 10 maggio 2024.
“Spesso nella mia esperienza trovo molta diffidenza rispetto a questi temi che vengono etichettati come “da specialisti”. In passato lo erano, oggi non più. Un’azienda che subisce un attacco ransomware o informatico viene bloccata in tutti i suoi processi per settimane, con perdite di fatturato e danni reputazionali che causano spesso emorragie di clientela. Ma anche la scorretta gestione dei diritti degli interessati, come i lavoratori o i clienti, può portare agli stessi indesiderati effetti. Il detto “pago la multa e sono a posto” non vale più: le sanzioni sono sempre più salate ma il vero pericolo per le imprese sono i blocchi operativi e il danno d’immagine”, sottolinea Valentino Pavan.
Alcuni scenari sulla cybersecurity nazionale
Identifichiamo, grazie a qualche numero, la dimensione del fenomeno, sia a livello nazionale, sia a livello di Regione Veneto/NordEst.
Scenario nazionale – Una ricerca del Il Sole 24 Ore presentata il 3 gennaio 2024 evidenzia che:
- il 72% delle aziende non offre corsi di formazione sui rischi cyber e sulle contromisure per la protezione dati;
- l’85% non sa cosa sia un attacco DDos;
- il 73% non conosce gli attacchi ransomware;
- il 52% non ha mai sentito parlare di phishing;
- il 50% circa non ha mai verificato la sicurezza dei sistemi.
Secondo il “Cyber Index Pmi 2023”:
- le PMI italiane tendono ancora ad agire da “principianti” sui grandi temi della cybersicurezza e complessivamente raggiungono un livello di consapevolezza in materia di sicurezza digitale e protezione dati di 51 su 100, al di sotto del livello di sufficienza individuato in 60.
- il 45% delle PMI intervistate riconosce il rischio cyber, ma solo il 14% ha un approccio strategico in materia e la capacità di valutare il rischio cyber e di mitigarlo. Il 55% è ‘poco consapevole’ e il 20% si può definire ‘principiante’.
Al World Economic Forum 2024 la sicurezza informatica è stata inserita al quarto posto nella classifica globale dei rischi più rilevanti per i prossimi due anni.
Scenario Veneto/NordEst
- Confartigianato Veneto certifica un aumento del 21,2% dei reati informatici per le aziende venete (media nazionale al 18,4%). Il 61% di tutti i cyber attacchi hanno avuto come obiettivo le PMI.
- Una ricerca dell’ISTAT pubblicata nel 2022 su dati del 2020 evidenzia che la regione Veneto era al 5° posto in Italia per percentuale di reati informatici sulla popolazione mentre il Friuli-Venezia Giulia si attestava al 3° posto.
“Dai dati nazionali in raffronto a quelli regionali non si può certo sostenere che il NordEst sia il posto più sicuro, anzi tutt’altro, e i report certificano che il problema più grosso è di consapevolezza e di approccio al fenomeno”, continua Valentino Pavan. “Ecco perché ho deciso, assieme al team di Proattiva e al supporto dello studio di comunicazione TWIN, di organizzare a Treviso, in Veneto, il Data Protection Forum. L’obiettivo è che le aziende escano da questo evento con degli strumenti concreti per gestire al meglio i dati in azienda e trarre da questo dei veri benefici, a livello economico e reputazionale”.
Programma dell’evento dedicato alla protezione dati
Il Forum inizierà alle ore 9:00 all’Auditorium Fondazione Cassamarca (“Auditorium Appiani”) in Piazza delle Istituzioni. Dopo i saluti di apertura, si terrà l’intervento del dott. Agostino Ghiglia, Componente del Garante Protezione dei Dati Personali (GDPD) a cui seguirà l’ing. Giorgio Sbaraglia, del comitato direttivo del Clusit (Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica) e formatore in moltissime imprese, anche in Veneto. Seguirà poi l’intervento del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza e la testimonianza diretta di una impresa che ha subito un attacco informatico e che condividerà con il pubblico la sua esperienza. Completano il programma una storia ispirazionale che verrà svelata più avanti ed un panel di confronto che delineerà le “lezioni da portarsi a casa”, utili ad incrementare la consapevolezza sulla protezione dei dati.
Un Forum “made in Treviso”
Mente e braccia del Forum dedicato alla protezione dati sono tutte made in Treviso: dall’ideazione allo svolgimento, le imprese coinvolte sono native del capoluogo e profondamente impegnate nella diffusione della cultura comunicativa e di sensibilizzazione verso temi strategici verso le imprese. PROATTIVA, che ha sede a Treviso, si è infatti affidata allo studio di comunicazione corporate TWIN – con sede principale a Treviso e con un presidio anche a Milano – per l’organizzazione e la comunicazione del Forum.
Patrocini
Data Protection Forum ha ad ora ottenuto i seguenti patrocini: Comune di Treviso, Confcommercio Treviso, Ascom Spa, Confapi, Clusit.