Quale fornitore avanzato di servizi VPN orientati alla sicurezza grazie a una doppia crittografia, un’opzione di interruzione del sistema e un protocollo di scambio di chiavi IKEv2/IPsec, NordVPN è nota per la sua sua politica “zero registrazioni”, ma anche per la volontà di far chiarezza su un fenomeno – quelle delle VPN – sempre più diffuso.
Con un aumento solo nel 2017 in corso del 300% degli utenti registrati, le nuove norme legislative in merito alle Virtual Private Network includono tecniche di sorveglianza governativa e limitazioni geografiche sui contenuti consultabili. Inoltre, a causa dell’aumento degli incidenti dovuti alle azioni di pirati informatici, le VPN sono sempre più diffuse per proteggere la sicurezza degli utenti su internet.
Utilizzando una VPN, infatti, il traffico web viene crittografato e canalizzato in un tunnel sicuro, che ha a un’estremità il computer dell’utente e all’altra un server VPN. In questo modo, i dati trasmessi all’interno del tunnel sono inaccessibili e restano invisibili tanto ai fornitori di servizi web, quanto alle spie governative, ai ladri d’identità e ai pirati informatici.
Ad ogni modo, una serie crescente di miti continuano a proliferare in merito alle VPN e alla loro utilità per l’utilizzatore medio.
NordVPN elenca qui di seguito alcune delle inesattezze più comuni e chiarisce qualche problema riscontrato dagli utenti.
1. Anche se vi dicono il contrario, tutte le VPN registrano il traffico degli utilizzatori. Alcuni fornitori di VPN non hanno scelta: a seconda del Paese in cui operano, sono tenuti per legge a registrare le attività svolte su internet dai propri utenti. I fornitori di servizi VPN con sede in uno di 14 Paesi appartenenti all’accordo UKUSA, di solito, hanno l’obbligo di registrare il traffico dei propri utenti. Naturalmente, una volta che le informazioni sugli utenti sono state registrate, sono facilmente condivisibili con enti governativi o parti terze. Tuttavia, se una VPN opera in un Paese in cui i registri di traffico non sono richiesti, le attività degli utenti vengono eliminate al termine di ogni sessione, e non ci sono vincoli legali che impediscano all’organizzazione di offrire servizi senza login.
2. Le VPN gratuite offrono lo stesso livello di protezione. Un fornitore di VPN che offre un servizio gratuito deve pur guadagnare. La manutenzione dei server è costosa, così come la remunerazione del personale e la gestione delle spese comuni. Di solito, se un fornitore di VPN offre un servizio gratuito, troverà altre strategie di guadagno – per esempio, la vendita dei dati dei propri utenti. Una VPN sicura ha un prezzo. In generale, le VPN a pagamento offriranno maggiore velocità e altri vantaggi.
3. Le VPN rallentano il traffico Internet. Poiché le VPN funzionano come un tunnel crittografato, possono rallentare la navigazione su Internet. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, il rallentamento non è significativo. Se invece lo è, significa che la VPN incontra problemi tecnici temporanei, oppure che è arrivato il momento di cambiare fornitore. Se un fornitore VPN offre un servizio a pagamento, in generale, ha un’offerta di server più ampia: in questo modo, se un server è troppo pesante, oppure lento, sarà facilmente possibile cambiarlo e connettersi a un altro. Collegarsi a un server geograficamente più vicino potrebbe risolvere il problema della lentezza di connessione.
4. Le VPN funzionano allo stesso modo per chiunque. In realtà, la qualità della connessione VPN può variare secondo diversi fattori. Giocano un ruolo importante nel comportamento del servizio le reti a disposizione, il fornitore di servizi internet e la tecnica di gestione del traffico dati, nonché il carico del server VPN, la distanza tra l’utente e il centro-dati, e il dispositivo a disposizione. Si aggiungo alle variabili i software aggiuntivi installati, i metodi di configurazione e via dicendo.
5. Tutte le VPN offrono lo stesso livello di crittografia. In verità, anche i protocolli di crittografia VPN possono variare e alcuni sono effettivamente più sicuri di altri. Gli utenti dovrebbero evitare il protocollo PPTP, che è stato uno dei primi introdotti ed è ormai considerato debole e insicuro. I protocolli VPN più sicuri sono OpenVPN e IKEv2/IPsec, che impiegano algoritmi e chiavi di protezione con un livello crittografico molto elevato.
6. Proxy e VPN sono la stessa cosa. Alcuni utenti confondono i proxy con le VPN, a discapito della propria sicurezza online. I proxy non proteggono dalla sorveglianza governativa, dal tracciamento dei dati o dai pirati informatici. Chi non desidera proteggere la sicurezza della propria navigazione su internet – e vuole soltanto vedere un film in streaming – può utilizzare i proxy. In caso contrario, per proteggere la propria sicurezza e la privacy, è più consigliato l’utilizzo di una VPN.
7. Funzionerà su tutte le piattaforme. Non tutte le VPN funzionano su tutte le piattaforme: alcune, ad esempio, sono compatibili solamente con i dispositivi Apple. Tuttavia, una VPN ben consolidata funziona su diverse piattaforme, tra cui iOS, macOS, Android e Windows.
8. La VPN è riservata soltanto agli esperti di tecnologia. Esistono ancora alcune VPN dai siti web oscuri e piene di pulsanti difficili da trovare. Ciò perché alla loro entrata sul mercato, le VPN erano utilizzate soprattutto dai geek. A oggi, tuttavia, molte VPN hanno aggiornato le proprie interfacce e risultano facili da utilizzare per chiunque sia in grado di andare online.
Ad esempio, NordVPN richiede soltanto l’accensione del pulsante ON. Offre applicazioni per macOS, iOS, Windows e Android e può collegare rapidamente un utente alla destinazione desiderata tramite un semplice clic sul nome del paese. Le applicazioni di NordVPN contengono molte funzionalità di facile utilizzo, tra cui un interruttore per la chiusura del servizio, un elenco dettagliato dei server disponibili, l’accesso alla tecnologia SmartPlay e altro ancora.