In occasione dell’evento digitale A Spotlight on Storage, Google Cloud ha annunciato una serie di innovazioni relative allo storage che dimostrano ulteriormente il suo impegno nei confronti dei propri clienti.
Per incrementare la propria enterprise-readiness, la società ha annunciato Google Cloud Hyperdisk, un disco permanente di nuova generazione, che offre la possibilità di ottimizzare in modo semplice e dinamico le prestazioni dello storage a blocchi in base al carico di lavoro. Google Cloud Hyperdisk permette di eseguire il provisioning di IOPS e throughput in modo indipendente per le applicazioni e si adatta alle mutevoli esigenze di performance delle applicazioni nel corso del tempo.
La società ha anche lanciato Filestore Enterprise multishare per Google Kubernetes Engine (GKE). Questo nuovo servizio consente agli amministratori di creare facilmente un’istanza Filestore e di ritagliare porzioni di storage da utilizzare simultaneamente su uno o migliaia di cluster GKE. Offre inoltre upgrade dello spazio di archiviazione senza interruzioni, in background, mentre l’app GKE è in esecuzione e uno SLA (accordo sul livello del servizio) di disponibilità dello storage regionale del 99,99%. Questo, in combinazione con Backup per GKE, permette alle aziende di modernizzarsi trasferendo i carichi di lavoro stateful in GKE.
Sulla base degli input dei clienti, Google Cloud continua a migliorare il suo storage per supportare le applicazioni data-driven. Per semplificare la gestione dello storage e aiutare le aziende a ottimizzare i costi, è stata sviluppata una nuova funzionalità di Cloud Storage denominata Autoclass. Questa funzionalità sposta automaticamente gli oggetti in base all’ora dell’ultimo accesso, per criterio, in classi di archiviazione ad accesso più o meno frequente. I clienti sono abituati a gestire questo aspetto manualmente e siamo entusiasti di offrire loro questa opzione più semplice e automatica, basata su policy, per ottimizzare i costi di Cloud Storage.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Ian Mathews, co-fondatore di Redivis: «Gestire l’ottimizzazione dei costi internamente non solo rappresenterebbe un costo in termini di risorse di progettazione, ma ci esporrebbe a errori potenzialmente dispendiosi per il recupero dei dati archiviati prematuramente. Autoclass ci aiuta a ridurre i costi di archiviazione e a ottenere una completa prevedibilità dei prezzi in modo semplice e automatizzato».
Non a caso, l’obiettivo di Google Cloud è offrire ai clienti più insight di business in base alle loro scelte di archiviazione, semplificando la gestione e l’ottimizzazione. Con il nuovo servizio Storage Insights, le aziende possono ottenere insight strategici sugli oggetti archiviati in Cloud Storage. Che si tratti di gestire milioni o trilioni di oggetti, gli amministratori avranno a disposizione informazioni per prendere decisioni informate sulla gestione dello storage, ottenendo risposte a domande come “Quanti oggetti ci sono?” o “In quale bucket si trovano?”. Combinando questo servizio con prodotti come BigQuery, le organizzazioni saranno in grado di creare dashboard uniche per visualizzare gli insight sui loro dati archiviati.
Infine, per proteggere le applicazioni e i dati più preziosi, la società ha annunciato Google Cloud Backup and DR. Questo servizio è una soluzione di protezione dei dati completamente integrata per applicazioni e database critici (ad es. Google Cloud VMware Engine, Compute Engine e database come SAP HANA). Offre la possibilità di gestire centralmente i criteri di protezione dei dati e disaster recovery direttamente all’interno della console Google Cloud e proteggere completamente database e applicazioni in pochi clic.
Ecco in cosa si differenzia lo storage di Google Cloud
Scegliere di costruire il proprio business su Google Cloud significa scegliere le stesse fondamenta che Google utilizza per le proprie applicazioni su scala globale come Foto, YouTube e Gmail. Questo approccio, sviluppato negli ultimi 20 anni, consente a Google Cloud di fornire servizi efficienti e nell’ordine degli exabyte alle aziende e alle organizzazioni digital-first. Questa infrastruttura di storage si chiama Colossus, un file system globale a livello di cluster che archivia e gestisce i dati fornendo al contempo disponibilità, prestazioni e durabilità ai servizi di storage di Google Cloud come Cloud Storage, Persistent Disk, Hyperdisk e Filestore.
Utilizzando l’innovativa rete backbone dedicata di Google Cloud (che ha una velocità effettiva circa tre volte superiore a quella di AWS e Azure) e 173 network edge location e le aziende possono scoprire come l’infrastruttura Google Cloud si distingue radicalmente. La sua rete globale, abbinata al computing e all’archiviazione disaggregati basati su Colossus, offre ai clienti vantaggi in termini di velocità e resilienza delle loro applicazioni.