SAP ha annunciato 5 & 5 by ’25, un’iniziativa che mira a convogliare il cinque per cento della spesa indirizzabile verso imprese sociali e diverse supplier (o fornitori diversi) entro il 2025. Nel fissare questo obiettivo, SAP mira a ispirare le organizzazioni di tutto il mondo ad acquistare più beni e servizi da fornitori che abbiano uno scopo sociale, con una ricaduta collettiva e positiva sulle comunità in cui operano.
Le imprese sociali sono imprese culturalmente e operativamente focalizzate sul creare un cambiamento nel mondo. Sono simili ad altre attività commercialmente redditizie, ma con tre differenze fondamentali:
- sono fondate e gestite sulla base di una chiara missione sociale o ambientale;
- reinvestono la maggior parte del loro profitto in questa missione;
- sono controllate a maggioranza nell’esclusivo interesse di questa missione.
Un fornitore diverso è un’azienda posseduta e gestita per almeno il 51% da una persona o da un gruppo che appartiene a una fascia demografica tradizionalmente sottorappresentata o svantaggiata socialmente, ad esempio le aziende gestite da donne o da specifiche minoranze etniche.
Secondo la Banca Mondiale, la spesa per gli acquisti da parte delle aziende a livello globale nel 2019 è stata di almeno 14 trilioni di dollari. Indirizzando anche solo una piccola parte di questa spesa a imprese sociali certificate e diverse supplier, le organizzazioni possono affrontare alcuni dei problemi sociali e ambientali più urgenti del mondo.
Obiettivo 60 milioni di dollari entro il 2025
Sulla base dei primi progetti pilota svolti in alcuni specifici mercati, SAP stima di poter destinare fino a 60 milioni di dollari della sua spesa globale diretta annuale alle imprese sociali e ai fornitori diversi entro il 2025. Tra le società DAX, questa cifra è stimata in circa 2,5 miliardi di euro e fra tutte le società Fortune 500 statunitensi fino a 25 miliardi di dollari.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Adaire Fox-Martin, SAP Executive Board member for Customer Success e recentemente nominata Global Buy Social Ambassador for Social Enterprise UK: «Ogni azienda in ogni settore deve fare acquisti. Abbiamo tutti bisogno di sapone nei nostri bagni, arredamento per i nostri uffici, cibo e bevande nelle nostre mense, servizi di marketing e forniture per gli uffici. Questi e molti altri sono tutti prodotti e servizi che possono essere forniti da imprese sociali e diverse supplier. Questi sono soldi che stiamo spendendo comunque. Perché non spenderli con fornitori che offrono anche un impatto sociale?».
Ancora per Fox-Martin: «Insieme ai nostri clienti, partner, diverse supplier e imprese sociali, abbiamo deciso di estendere il procurement sociale laddove l’infrastruttura esiste e intendiamo creare l’infrastruttura e sviluppare gli spazi dove non esistono. Invitiamo il nostro intero ecosistema a conoscere meglio l’iniziativa e a prenderne parte, a unirsi a noi e aiutarci a costruire nuovi percorsi e il giusto slancio per realizzare questa ambizione e trovare un modo migliore per crescere».