Telebit, importante realtà nei settori delle telecomunicazioni, dell’ICT e dell’impiantistica tecnologica, ha scelto la soluzione iperconvergente Nutanix per garantire ai propri clienti la massima business continuity dei servizi ICT, ottenendo inoltre due importanti certificazioni ISO.
Il gruppo Telebit, che conta 220 milioni di euro di fatturato e oltre 1.200 dipendenti negli ultimi anni, ha evidenziato una crescita importante, puntando su efficacia e scalabilità. Grazie alla soluzione iperconvergente di Nutanix, ha costruito una solida business continuity e sta utilizzando con soddisfazione le tecnologie DevOps. “Oggi abbiamo 28 sedi in Italia, e continuiamo a crescere. Se riusciamo a farlo erogando servizi in modo affidabile e robusto è anche merito delle soluzioni Nutanix, che ci consentono di operare in sicurezza e continuità e di guardare a un futuro di ulteriori sfide tecnologiche”, commenta Germano Quarta, Direttore Tecnico di Telebit.
Per supportare la propria crescita, Telebit doveva affrontare due sfide principali: rendere più resilienti le infrastrutture, e quindi i servizi erogati, e contare su tecnologie in grado di portare una maggiore efficienza in ambito di sviluppo software. “Volevamo implementare una soluzione scalabile”, spiega Quarta, “perché i ritmi di crescita erano impegnativi. Abbiamo valutato diverse alternative, ma poi ci siamo diretti verso le architetture iperconvergenti per implementare un’efficace business continuity, un altrettanto performante disaster recovery e per sviluppare nuovi servizi sfruttando metodologie moderne come DevOps e container”.
Telebit, Nutanix e Var Group: collaborazione a più mani
Lavorando in stretta collaborazione con il partner Var Group, Telebit ha sin da subito deciso di puntare sulla tecnologia Nutanix: dopo qualche mese di studio e analisi, a dicembre 2021 inizia il progetto infrastrutturale. Si è partiti con la realizzazione di due micro-datacenter, collocati in due diverse città (prima le macchine erano installate in due edifici dello stesso complesso). Ciascun sistema si poggia su un cluster di tre nodi HPE, governati da Nutanix AOS e Prism: uno viene collocato presso la sede dell’azienda a Treviso e l’altro in housing nel data center di TIM/Noovle di Padova. I due siti sono collegati attraverso una connessione dark fiber. Il 100% dei carichi di lavoro di Telebit viene affidato a questa nuova infrastruttura replicata e ridondante che, per garantire lo sviluppo efficiente di software, viene arricchita da Nutanix Kubernetes Engine. Il tutto, inoltre, è stato gestito evitando di stravolgere la struttura esistente.
Grazie alla facilità di gestione e all’efficienza della nuova soluzione, Telebit punta poi alla certificazione ISO con l’obiettivo di offrire ai propri clienti anche una prova tangibile e formale del rinnovato impegno. Anche per questa ragione viene aggiunta la componente Nutanix Disaster Recovery.
Efficace business continuity per i clienti Telebit
I benefici non si fanno attendere, tra cui un’efficace business continuity e disaster recovery per i clienti Telebit comprovate dalle certificazioni ISO 22301 e 27001 e un miglioramento sostanziale dei parametri RTO e RPO che sono passati rispettivamente da 6 a 1 ora e da 1 ora a 15 minuti. “In realtà”, dice Matteo Tonon, IT Manager di Telebit, “il tempo di entrambi i parametri potrebbe essere anche inferiore, cioè solo quello necessario ad accendere le macchine virtuali, circa 20 minuti per l’RPO e 5 per l’RTO”. Inoltre, la gestione dell’infrastruttura è stata semplificata grazie a Prism e alle ore uomo risparmiate che permettono così all’IT di Telebit di dedicarsi all’evoluzione delle applicazioni software, puntando su processi e tecnologie DevOps e container.
Attualmente, Telebit sta modificando il suo posizionamento sul mercato allargando le sue aree di competenza verso un altro mercato, ovvero quello offerto dall’ICT. L’elemento chiave di questa strategia è il nuovo NOC, Network Operations Center, che consentirà a Telebit di fare manutenzione predittiva basandosi su algoritmi di intelligenza artificiale. “Per poter raccogliere i dati necessari ad alimentare i servizi offerti dal NOC”, conclude Quarta, “abbiamo sviluppato una piattaforma IOT e stiamo costruendo il database sull’infrastruttura HCI di Nutanix. Con questa architettura e il controllo intelligente dei diversi KPI, potremo gestire i ticket dei clienti in modo proattivo ed efficace, sviluppando nuove competenze nel segmento delle reti del futuro, basate sulla virtualizzazione”.