Gli aspetti burocratici continuano a rappresentare il principale ostacolo all’affermazione effettiva dei DevOps, secondo i risultati una nuova indagine condotta da F5 Networks.
La ricerca di F5 mostra come ben il 40% degli esperti del settore ritenga che la burocrazia sia il punto maggiormente critico per lo sviluppo dei DevOps, perché conduce a inevitabili e frequenti colli di bottiglia causati da azioni burocratiche come la modifica delle review, l’alterazione dei sistemi di ticket o la gestione dei processi manuali.
La seconda sfida più impegnativa indicata dai partecipanti ai DevOpsDays è il debito tecnico causato dal codice e dai sistemi legacy, indicato dal 25% degli intervistati come una delle preoccupazioni principali. Segue, al terzo posto, l’incompatibilità degli ambienti di produzione, segnalata dal 21% degli intervistati. E, infine, l’osservabilità delle prestazioni applicative, indicata come una sfida di fondamentale importanza dal 14% degli intervistati.
“Chiaramente il DevOps avrà un’influenza sempre maggiore in futuro – spiega Rodrigo Albuquerque, DevOps Solution Developer di F5 Networks -. Si tratta di una pratica fondamentale per eliminare gli ostacoli dalla pipeline di distribuzione delle applicazioni e promuovere l’efficienza ottimizzando i processi, rimuovendo i silos, utilizzando gli strumenti di automazione, standardizzando le piattaforme e stabilendo una solida cultura di collaborazione. Tuttavia, i principi DevOps non sono ancora stati adottati dalla maggior parte delle organizzazioni, ed è quindi comprensibile che gli attriti burocratici e dei sistemi legacy rappresentino ancora un problema. Per fortuna, la consapevolezza della necessità di automatizzare sta crescendo rapidamente e questo alla fine porterà comunque ad una adozione più ampia delle architetture tipiche delle strategie DevOps”.
I risultati dell’indagine fanno seguito a un recente studio F5 condotto tra i professionisti di NetOps e DevOps, che identifica un trend significativo nella crescente collaborazione e allineamento tra team di lavoro con competenze differenti.
Nel report, oltre tre quarti del personale NetOps e DevOps dichiara che l’altra funzione dovrebbe saper assegnare la priorità alle “cose giuste” all’interno dell’IT, mostrando una comprensione comune di obiettivi più ampi e la capacità di cogliere le opportunità di accrescere la collaborazione tra i team.
I diversi team si mostrano estremamente allineati rispetto al ritmo con cui dovrebbe avvenire la delivery di app e servizi, dove una frequenza crescente di deployment è in grado di soddisfare la maggior parte dei dipendenti DevOps (70%) e NetOps (74%). Entrambi i gruppi di lavoro concordano anche sul fatto che l’automazione all’interno della pipeline di produzione svolga un ruolo fondamentale, con una valutazione media di 4 punti per i DevOps e 3,5 per i NetOps su una scala da 0 a 5 punti.
Infine, gli intervistati hanno dichiarato di avere sperimentato una maggiore fiducia nelle prestazioni, affidabilità e sicurezza delle applicazioni quando la pipeline di produzione è automatizzata almeno al 50%.
“Prima che i DevOps possano avere un impatto reale sulle nostre vite sarà necessario che le aziende impostino in modo corretto i propri processi di automazione – ha aggiunto Albuquerque -. L’automazione, in realtà, è già utilizzata regolarmente in tutto ciò che facciamo ed è inoltre richiesta in tutte e tre le fasi di implementazione di una cultura DevOps: come automazione dell’ambiente esistente, automazione della migrazione del cloud e automazione dei servizi cloud-native”.
La capacità di F5 di supportare e interagire con la comunità DevOps è stata notevolmente potenziata dalla recente acquisizione di NGINX, leader nell’infrastruttura applicativa open source per sviluppatori e team DevOps. The Web Server Survey attualmente indica NGINX come web server più utilizzato al mondo.
A seguito dell’accordo tra NGINX e F5, per la prima volta, un’organizzazione potrà implementare un insieme coordinato di tecnologie che coprono l’intero percorso di delivery delle applicazioni, dal codice in esecuzione sull’applicazione o il web server a tutti i servizi di trasferimento, sicurezza e gestione necessari, fino al cliente finale. Il portafoglio combinato di NGINX e F5 offre ai clienti la possibilità di costruire in modo impeccabile microservizi integrati all’interno di architetture applicative distribuite, garantendo al tempo stesso che il traffico e gli endpoint siano monitorati, conformi e sicuri.