I pericoli legati alla sicurezza e alla privacy online crescono con l’evolversi della tecnologia e, purtroppo, c’è poca consapevolezza soprattutto nel nostro Paese.
Secondo una nuova ricerca della società di cybersecurity NordVPN, gli italiani sono all’11° posto nel mondo in termini di competenze su cybersicurezza e privacy online. Gli italiani eccellono nella creazione di password forti (98%), ma faticano a identificare i problemi di privacy legati all’utilizzo dell’IA sul lavoro (7%).
Il National Privacy Test (NPT) è un’indagine annuale globale volta a valutare la sicurezza informatica e la consapevolezza della privacy online delle persone e a educare il pubblico sulle minacce informatiche e sull’importanza, nell’attuale era digitale, della sicurezza dei dati e delle informazioni. Quest’anno la ricerca ha raccolto 25.567 risposte da 181 Paesi.
“Poiché il panorama delle minacce digitali evolve a una velocità senza precedenti, è fondamentale che gli utenti di Internet comprendano l’importanza di proteggere le proprie informazioni personali. Il National Privacy Test si impegna a educare le persone in tutto il mondo sulle minacce informatiche e a offrire consigli essenziali per difendersi da frodi, raccolta di dati, sorveglianza e altri pericoli online“, afferma Marijus Briedis, Chief Technology Officer (CTO) di NordVPN.
Privacy online e sicurezza informatica: peggiorano i livelli di consapevolezza
Questi Paesi si posizionano tra i primi tre per quanto riguarda la consapevolezza della privacy online e della cybersecurity:
- Singapore (62/100)
- Finlandia e Lituania (61/100)
- Germania e Stati Uniti (60/100)
I risultati di quest’anno hanno mostrato, tuttavia, un progressivo peggioramento dei livelli di consapevolezza della privacy online e della cybersecurity nel mondo.
“Per alcune persone, i progressi tecnologici possono risultare così travolgenti da render difficile stare al passo. Le app online, progettate per essere pratiche e funzionali, diventano sempre più integrate nella nostra vita quotidiana, e spesso si dà priorità alla facilità d’uso rispetto alla privacy, esponendosi inconsapevolmente a rischi. Sebbene sia preoccupante osservare un calo della consapevolezza sulla privacy online a livello globale, questa tendenza evidenzia ancora di più la necessità di educare le persone alla protezione dei propri dati personali online“, afferma Marijus Briedis.
Gli italiani sono abili a creare password robuste, ma non altrettanto di fronte ai problemi di privacy legati all’IA
I risultati del test hanno dimostrato che gli italiani sono bravi a creare password forti (98%) e a gestire le offerte sospette di servizi di streaming (94%). Conoscono anche le autorizzazioni da concedere alle diverse app (89%), i rischi in cui si incorre salvando i dati della propria carta di credito sul browser (88%) e quali dati sensibili evitare di condividere sui social media (85%).
Eppure, solo il 7% degli italiani sa quali sono le questioni di privacy online da considerare quando si utilizza l’IA in ambito lavorativo, e solo il 9% sa quali dati vengono raccolti dai fornitori di servizi internet (ISP) come parte dei metadati. Inoltre, gli italiani sono per lo più ignari (12%) delle soluzioni di protezione della propria rete Wi-Fi domestica, ritenendola probabilmente sicura di default. Infine, solo il 18% degli italiani sa dove conservare le password in modo sicuro, ad esempio utilizzando strumenti come i password manager.
Tra gli italiani, l’1% è un Cyber Wanderer (non sa quasi nulla di privacy online e sicurezza informatica), mentre la percentuale maggiore (55%), con un punteggio di 50 – 74, è Cyber Adventurer, qualcuno che ne sa abbastanza ma ha ancora margini di miglioramento. Il numero di Cyber Star consapevoli in Italia, invece, quest’anno si è dimezzato.
Cosa è cambiato nel comportamento degli italiani rispetto allo scorso anno?
Rispetto al 2023, meno italiani comprendono i vantaggi in termini di sicurezza dell’aggiornamento delle app non appena questo è disponibile. Mentre nel 2023 il 75% ha dichiarato di aggiornare un’app non appena è disponibile un aggiornamento, quest’anno la percentuale è scesa al 64%. Tuttavia, c’è anche una nota positiva: rispetto a un anno fa, un numero maggiore di italiani è diventato più consapevole su come agire nel caso in cui una violazione di un fornitore di servizi comprometta le informazioni del proprio account. (45% nel 2023 contro 49% nel 2024).
Infine, va detto che i partecipanti italiani, come quelli spagnoli, sono risultati tra i più carenti in tutti i punteggi.
Le persone tra i 30 e i 54 anni sono le più consapevoli della privacy online a livello globale
Il punteggio globale del NPT ha raggiunto il 58% quest’anno, il che dimostra la diminuzione della consapevolezza della privacy online e della sicurezza informatica nel mondo, rispetto al 2023 (61%) e al 2022 (64%).
Principali dati chiave globali:
- Le persone di età compresa tra i 30 e i 54 anni sono le più preparate in materia di cybersecurity, con la maggior parte delle Cyber Star in questa fascia di età.
- Insieme al settore IT, gli intervistati del settore finanziario hanno ottenuto punteggi NPT leggermente più alti rispetto agli altri.
- I punteggi delle categorie “consapevolezza della privacy online” e “tolleranza al rischio digitale” sono più bassi rispetto al 2023 a causa di due nuove domande sull’IA – solo il 5% delle persone ha risposto correttamente.
“Oggi, molte persone sono più focalizzate sui benefici immediati che sulla sicurezza a lungo termine, e questo cambiamento potrebbe aver contribuito a una diminuzione della consapevolezza della privacy online. Inoltre, mentre si naviga tra un’enorme quantità di contenuti, gli avvisi di sicurezza e i consigli sulla privacy finiscono spesso per perdersi nel caos della rete“, spiega Marijus Briedis.
Come aumentare la propria privacy e sicurezza online
Marijus Briedis di NordVPN condivide una serie di azioni da compiere per migliorare la propria privacy e sicurezza online:
- Creare password uniche e forti. Utilizzare password uniche e robuste per ogni account online. Utilizzare, inoltre, un gestore di password e, se disponibile, impostare un login con passkey per gli account personali.
- Attivare l’autenticazione a più fattori (MFA). Rafforzare la sicurezza del proprio account attivando l’autenticazione a più fattori. Questo aggiunge un ulteriore livello di protezione richiedendo un’ulteriore forma di verifica.
- Mantenere il proprio software aggiornato. Aggiornare regolarmente il software, i sistemi operativi e le applicazioni. Questo aiuta a risolvere le vulnerabilità e a garantire l’applicazione delle patch di sicurezza.
- Utilizzare una rete privata virtuale (VPN). Utilizzare sempre una VPN per criptare la propria connessione internet, proteggendo le proprie informazioni personali da potenziali intercettatori.
- Controllare le impostazioni della privacy. Controllare e aggiornare regolarmente le impostazioni della privacy online sulle piattaforme social, sulle applicazioni mobili e su altri servizi online.
- Mai smettere di informarsi (sulla sicurezza informatica). L’apprendimento continuo consente di prendere decisioni informate e consapevoli per proteggere al meglio la propria presenza online.