Non sorge spontaneo pensare all’Italia come al Paese dell’innovazione, anzi forse è vero il contrario e l’Italia è percepito come il Paese della tradizione.
Eppure Pierfrancesco Angeleri ricorda come “l’Italia sia stato un Paese antesignano nell’automazione dei processi fiscali, per poter avere strumenti che permettessero di ridurre elusione fiscale. Il fisco telematico, introdotto in Italia negli anni 90, è stato un eccellente driver di trasformazione, che ha accostato la tecnologia a una categoria fino ad allora poco permeata dall’ICT”.
Le tecnologie ICT iniziano a diffondersi nel mondo produttivo almeno tre decenni fa, dove per mondo produttivo non si deve intendere solo il mondo manifatturiero ma anche quello professionale. Entrambi producono e il concetto di sostegno attraverso l’automazione è ben presente in entrambi i mondi, anche se probabilmente con percezioni diverse.
Il mondo manifatturiero concepisce le innovazioni e le automazioni come vantaggi concreti, quello professionale li vive in modo meno conscio.
Prende il via l’automazione dello Studio e dell’ufficio e i software entrano nel mondo professionale. L’adozione degli applicativi è stata più passiva che attiva, imposta un po’ dall’alto, da decisioni normative. Il professionista adotta i sistemi obbligatoriamente e li considera più un’imposizione e un costo che un vantaggio operativo.
Ma il tempo ha portato anche i professionisti a comprendere che l’automazione dei propri processi, lo sviluppo digitale, l’obbligo all’adeguamento degli applicativi alle normative non sono solo impicci, ma sono stati una palestra per comprendere appieno il vantaggio competitivo del digitale.
L’esempio del progresso è il cloud. Se un tempo, nemmeno troppo lontano, il professionista era più tranquillo nel sapere che l’elaborazione e i dati avvenivano al sicuro delle quattro mura dello Studio, oggi il cloud è stato sdoganato.
La nuvola è uno strumento che si sta rivelando sempre più importante per i professionisti, come anche per le Pmi. In un contesto operativo e imprenditoriale che fa della velocità e dell’ubiquità i suoi caposaldi, il professionista e l’imprenditore non si possono sottrarre ad un cambiamento e ad una spinta digitale che con obiettività non porta che vantaggi.
Rileva Angeleri che “la spinta a rinunciare alle applicazioni on premise per andare verso quelle in cloud c’è stata, il concetto è passato. Il cloud è uno stimolo forte a cambiare le vecchie applicazioni a tendina, ad avere applicazioni con interfaccia moderna. Comunque ricordiamoci il cloud è uno strumento, è un modo di esercitare, di utilizzare un’applicazione.”
Il cloud è strumento, è ambiente ma sono l’imprenditore e il professionista a decidere come muoversi in questo enorme e vastissimo territorio.
Ancora Angeleri “Il cloud è un fattore abilitante la trasformazione: è una vitamina, l’organismo ci deve mettere del suo”.
La trasformazione digitale, il processo di digitalizzazione sono anche, e forse soprattutto, influenzati dalla capacità dell’essere umano di adeguarsi ai cambiamenti derivati dal digitale, non solo di accettarli ma anche di governarli. Quindi un processo culturale che può essere favorito dalla semplificazione.
Un esempio lampante è dato dall’ecosistema Genya di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia.
Il Progetto Genya è una piattaforma multi tenant appositamente disegnata per il cloud, la cui architettura è concepita per permettere all’utilizzatore (il professionista) di essere all’interno di un ecosistema nel quale interagire in modo semplice e intuitivo con una moltitudine di soggetti come l’agenzia delle entrate, le banche, il proprio cliente, e altri ancora.
Spiega Angeleri “Abbiamo concepito Genya per essere lo strumento del professionista che fa servizi a valore aggiunto e che vede l’adempimento come una commodity. In Genya c’è l’ERP dello studio, il CRM, il sistema con tutti documenti della vita del cliente, la business intelligence per capire i dati. Poi lo si usa anche per fare le dichiarazioni, ma la logica è rivoltata: l’applicazione è fatta dagli elementi di base su cui costruire i servizi. In Genya la prima cosa che il professionista vede sono quanti clienti ha, qual è il loro stato di salute, i processi, i workflow”.
E lo vede con semplicità, con immediatezza. Con la gioia della scoperta che la trasformazione digitale è anche semplicità, usabilità ed immediatezza. Tutto quello che fa restare Wolters Kluwer fedele ai principi ispiratori delle proprie innovazioni: l’incremento dell’efficienza operativa e la creazione di nuovi strumenti a valore.