Marco Boidi è giovane. Rappresenta la quarta generazione nello Studio che porta il suo cognome, ma è lucido e distaccato nel giudizio sulla sua professione e nell’analisi delle attuali necessità.
Il commercialista deve riappropriarsi del ruolo che ricopriva un tempo, la figura di riferimento dell’imprenditore, senza alcun riguardo alle dimensioni della sua azienda. Grande o piccola che sia un’impresa ha bisogno di una strategia fiscale e tributaria tanto quanto una strategia di marketing o di produzione o di approvvigionamento.
La crescita di un’entità produttiva, foss’anche minima, è cautelata da un’attenta analisi dei numeri che essa genera e il commercialista è, per eccellenza, l’uomo o la donna dei numeri.
“Siamo entrati nell’era dei dati” – riflette Marco Boidi – “Una miniera ancora in buona parte inesplorata e che non tutti, professionisti e imprenditori, sono ancora convinti di esplorare. Prendo ad esempio l’ecosistema Genya che abbiamo adottato in Studio ma che consigliamo anche ai nostri clienti più piccoli. Abbiamo spinto la clientela dei forfettari fin dall’obbligo della fatturazione elettronica all’uso di Genya Fattura SMART di Wolters Kluwer. Già questo applicativo consente l’estrapolazione di dati che rappresentano una base importante per lo sviluppo della propria attività e per l’elaborazione di una strategia finanziaria e tributaria adeguata, che punti allo sviluppo e vada oltre alla pura contingenza. Certo lo sviluppo digitale necessita anche di cautele e la sicurezza informatica è fondamentale per la tranquillità del nostro lavoro ma anche per quella dei nostri clienti.”
Studio Boidi ha investito non poco nei sistemi di sicurezza adottando addirittura l’intelligenza artificiale per la prevenzione di attacchi informatici come i Ransomware.
“Non solo sicurezza informatica ma anche le nuove tecnologie e collaboratori dedicati. Il cloud è già una sicurezza per i dati dello Studio e dei clienti. Conserviamo scritture private, accordi, brevetti, NDA, tutta documentazione delicata e ben protetta proprio grazie alle tecnologie digitali che Wolters Kluwer ci ha messo a disposizione. I nostri dati contabili sono in una sorta di cassaforte ma, come dicevo, abbiamo anche tecnici informatici tra i nostri collaboratori che ci aiutano e aiutano anche la crescita dello Studio. Se è vero che il rischio zero è difficile da raggiungere, le innovazioni digitali che abbiamo scelto ci fanno avvicinare a quel traguardo.”
Marco Boidi ricorda come intere aziende siano state bloccate per giorni e settimane da attacchi informatici e che tutto quel tempo di inattività può significare sostanziose perdite economiche e di quote di mercato. “Ci vogliono i giusti comportamenti, le giuste procedure e i giusti partner. Wolters Kluwer ci dà la possibilità di un dialogo ed un interscambio produttivo che a volte stimola la loro funzione R&D alla ricerca di soluzioni customizzate che risolvono una nostra specifica necessità. L’insieme degli intenti e la conoscenza del mondo professionale generano risultati digitali che sostengono l’attività e, oltre a percorrere più velocemente la strada della trasformazione digitale, consentono a noi professionisti una maggiore concentrazione sull’attività consulenziale.”