[section_title title=Internet delle cose: è tutto intorno a noi – Parte 2]
Architettura di Internet delle Cose
Internet, che tutti conosciamo e utilizziamo, è costruita su un’architettura di comunicazione punto-a-punto. Quando si apre un browser e si naviga su una pagina web, il proprio computer invia una richiesta al server host e attende una risposta. Benché questa architettura funzioni per centinaia, migliaia o persino milioni di richieste che i web server ricevono ogni giorno, non funzionerà per le centinaia di miliardi di dispositivi che si stima compongano l’Internet delle Cose (Internet of Things).
Per scalare in modo appropriato, l’Internet delle Cose richiede un’architettura costruita con tecnologie pubblica/sottoscrivi (publish/subscribe). Prodotti TIBCO come TIBCO Enterprise Message Service e TIBCO FTL messaging offrono proprio queste tecnologie. L’idea è che questi dispositivi (le cose, things) pubblichino i dati provenienti dai sensori incorporati verso un layer di messaggistica cui altre applicazioni interessate possono abbonarsi (subscribe), reagendo secondo le necessità. Inoltre, applicazioni come la piattaforma d’integrazione TIBCO BusinessWorks consentono a sistemi legacy, altrimenti incapaci di sottoscrivere un bus di messaggistica (per esempio i database) di ricevere e inoltrare messaggi. Nelle analisi possono essere inclusi anche dati memorizzati in sistemi di storage a lungo termine, oppure gli stessi dati possono essere fatti transitare attraverso engine di regole, come l’elaboratore di eventi complessi TIBCO BusinessEvents, dove si può applicare logica di business. Quando i dati sono lasciati all’interno dei database, applicazioni come TIBCO Enterprise Runtime for R (TERR) possono analizzarli e fare previsioni. I dati possono essere analizzati mediante modelli predittivi e compresi più facilmente e più rapidamente attraverso le funzioni analitiche visuali di TIBCO Spotfire. Nel contempo, i dati provenienti dai dispositivi possono essere inoltrati al sistema di elaborazione degli eventi in streaming TIBCO StreamBase, per poi essere visualizzati su di un cruscotto TIBCO Live Datamart. Se StreamBase scopre anomalie, di qualsiasi genere, nei dati o identifica la necessità di intraprendere azioni su di essi, può trasferire direttamente tali risultati ad altri sistemi e persino rispedirli al bus di messaggistica. In molti casi, i dispositivi fisici hanno la capacità di diffondere (broadcast) i propri dati, ma non hanno l’abilità di sottoscrivere e mettersi a cercare messaggi da altri dispositivi. Per esempio, alcuni dei semafori disponibili oggi diffondono il proprio stato corrente (rosso, giallo, verde, lampeggiante, errore), ma non sono in grado di ricevere messaggi da semafori vicini. Inoltre, i dispositivi alimentati a batteria non hanno sufficiente potenza di elaborazione o memoria per supportare l’intero stack Tcp/Ip, come molti di quelli che utilizzano tecnologie pubblica/sottoscrivi. Per far comunicare direttamente dispositivi che non hanno la capacità nativa di sottoscrivere bus di messaggistica o di supportare tecnologie Tcp/Ip, si possono utilizzare gli adattatori di connettività personalizzati per l’elaborazione di eventi complessi StreamBase, consentendo a tutti i dispositivi di “parlare lo stesso linguaggio”.
Le tecnologie TIBCO sono “agnostiche per l’hardware” (hardware agnostic), cioè non importa che tipo di hardware, protocolli o trasporti utilizzino i dispositivi, né il loro scopo. Queste tecnologie forniscono connessioni e funzionano con qualsiasi metodo di trasporto necessario, in modo che si possa estrarre dall’Internet delle Cose ogni bit d’informazione, fino all’ultimo.
La proposizione di valore TIBCO IoT
Le tecnologie TIBCO consentono a tutti i dispositivi di comunicare l’uno con l’altro e con altri sistemi in un ambiente veloce, affidabile e scalabile. Le funzioni consentono di combinare informazioni storiche e in tempo reale in modo da poter generare rapidamente insight per rivelare cosa sta accadendo tra il dominio fisico e quello digitale. I tre pilastri di un’architettura Internet delle cose sono:
– Integrazione: connessione di tutti i dispositivi disparati e dei sistemi di backend in un unico canale coesivo.
– Funzioni analitiche: la capacità di ottenere insight da dati storici e in tempo reale e sfruttare ciò che si apprende.
– Elaborazione degli eventi: l’abilità di intraprendere azioni su eventi in tempo reale, nel momento in cui si verificano e, quando possibile, anche prima che si verifichino.
Conclusioni
Continuando il percorso che porterà a connettere tutto e qualsiasi cosa, coloro che stanno lavorando per far sì che ciò accada devono rifocalizzare i propri obiettivi e comprendere le tecnologie necessarie per raggiungere il loro scopo. Integrazione, event processing e analytics saranno sicuramente sulla frontiera del futuro connesso.