“Big Data: tutti ne parlano ma nessuno sa cosa siano”. Così, citando Alessandro Franchi – Cio di Maddalena -, l’It Research & Consulting Manager di Idc Italia, Sergio Pantano, ha aperto le danze della “Big Data & Analytics Conference”. Con l’evento, tenutosi nei giorni scorsi a Milano, Idc si proponeva di fare il punto sul mercato Bda, soffermandosi sui numeri – mondiali e italiani – di un comparto che cresce a ritmi sostenuti.
Volume, Valore, Varietà, Velocità. Questi i cardini su cui si fonda l’essenza dei Big Data secondo Idc: una generazione di tecnologie e architetture disegnate per estrarre Valore da un grande Volume e da una grande Varietà di dati abilitandone la cattura, la scoperta e l’analisi ad alta Velocità. Ma, come ha sottolineato Pantano, questo fenomeno deve interessare l’azienda nel suo complesso, non essere confinato ad uno specifico ambito. E, soprattutto, deve viaggiare di pari passo con altri tre fondamentali pillar: cloud, mobility e social business. Innovazioni che stanno trasformando l’It, dando nuove possibilità ed aprendo nuovi scenari ad imprese e organizzazioni.
A sostegno di quanto detto, Idc ha fornito i dati emersi da una ricerca condotta a livello europeo su un campione di 1700 aziende: il 30% del campione intervistato ha pianificato l’adozione del Big Data entro il 2015, spinto soprattutto dalla velocità di analisi fornita da questa tecnologia. Telecom/media, financial services e discrete manufacturing i settori che stanno investendo maggiormente nel Big Data. Tra essi, stando ai piani di investimento dei prossimi 12/24 mesi, troverà spazio anche l’healthcare.
E in Italia? Anche nel “Bel Paese” il fenomeno Big Data sta dando i suoi frutti, nonostante le criticità espresse da una parte del campione intervistato che ne limitano in parte l’adozione in azienda, e che riguardano una carenza di competenze ancora presente e la definizione dei requisiti di business. D’altro canto, chi ha già adottato la tecnologia vede nel Big Data un’opportunità per rendere più efficienti i processi Analytics già in corso (70%) e per essere più competitivi grazie a nuove possibilità di correlazioni e analisi delle dinamiche di business (25%). Ma chi stabilisce all’interno dell’azienda come utilizzare soluzioni e servizi di Big Data & Analytics? Nella maggior parte dei casi oggetto d’esame, Lob (Line of Business) e It condividono la leadership (64% in Europa e 56% in Italia).
“Tempo ed informazioni sono oggigiorno elementi indispensabili per produrre ricchezza”, ha dichiarato Luca Zurlo, Country Manager di Tibco Jaspersoft Italia, intervenuto nel corso della Conference. Big Data, dunque, elemento imprescindibile per il successo aziendale. E i dati forniti da Idc lo confermano, parlando di un fenomeno oramai pienamente consolidato, anche su territorio italiano. Ma, come si suol dire, il bello deve ancora venire. Idc ha infatti stimato che il valore di tecnologie e servizi Big Data nel nostro Paese passerà dai 148,6 M€ del 2013 ai 373,3 M€ nel 2018.
To do list
In chiusura, Sergio Pantano ha fornito utili linee guida per sviluppare un progetto di Big Data & Analytics di successo. Per un progetto a breve termine (<12 mesi), fondamentale secondo Idc è identificare quali linee di business necessitano di soluzioni e servizi di Bd&A; quali dati ma soprattutto quali Analytics sono necessari per il raggiungimento di specifici obiettivi; e quali sono i cambiamenti necessari da un punto di vista di infrastruttura, processi, skills e applicativi per il raggiungimento degli obiettivi.
Per quanto riguarda progetti a medio termine (12-24 mesi), occorre pianificare l’espansione di soluzioni e servizi di Big Bata & Analytics a tutta l’azienda; confrontare il proprio livello di adozione con gli standard di mercato di realtà simili alla propria; ed infine coordinare gli investimenti business e It per identificare l’investimento in soluzioni e servizi di Big Bata & Analytics più adeguati al raggiungimento degli obiettivi economici.