[section_title title=Parte due]
E se ci si appoggia a un’infrastruttura desktop virtuale (VDI) con tecnologia Citrix? Citrix XenDesktop e XenApp richiedono una struttura di licensing basata sul tipo di uso che viene fatto. In particolare, l’uso di XenDesktop per la pubblicazione del Desktop (PC virtuale) richiede la copertura del Sistema Operativo Microsoft Client con una VDA – oppure con una Software Assurance attiva sul client fisico che vi sta accedendo. Per Xen App, invece, se si sta pubblicando un’applicazione accessibile dagli utenti utilizzando i servizi terminali di Windows Server, sarà necessario coprire ogni dispositivo o utente con una Microsoft server cal specifica (chiamata Remote Desktop Client Access License).
Continuando nella nostra analisi sul filone Microsoft, la virtualizzazione si riflette anche sulle best practice di acquisto delle licenze per le infrastrutture di base – il Microsoft Desktop OS, Windows Server e SQL Server. Per il sistema operativo del desktop, se si dispone di un aggiornamento tramite SA si ha il diritto di implementare un ambiente operativo virtuale (OSE) per ogni desktop coperto da SA. Ma se non si possiede SA, bisogna acquistare i diritti per distribuire un OSE virtuale per un utente tramite VDA.
Per Windows Server, una volta raggiunto un buon numero di macchine virtuali diventa più conveniente acquistare la licenza Datacenter.
Nel caso dei server SQL la virtualizzazione può diventare molto costosa, specie se l’ambiente non viene pianificato con cura in modo da massimizzare il valore dei sistemi che ereditano le licenze dall’hardware sottostante o in base a un modello per macchine virtuali (VM). Particolare attenzione deve essere prestata ai valori minimi di licenza per-macchina e per VM che porteranno molti ambienti a far crescere la densità delle macchine virtuali per ogni host fisico.
Rimane molto importante però assicurarsi di mantenere il programma SA, perché senza di esso non si hanno i diritti di mobilità per spostare le VM virtuali su altri host della server farm o nel cloud.
La morale è che non bisogna mai abbandonare la prudenza e virtualizzare in modo casuale! Certo, non si deve avere paura di virtualizzare le applicazioni software e sfruttare le nuove opportunità del cloud, ma è indispensabile un’attenta pianificazione e una competenza valida sul piano delle licenze. Solo in questo modo sarà possibile avvalersi dell’efficienza e della flessibilità della virtualizzazione senza restare intrappolati dal licensing sottostante.