Le differenze normative possono influire drasticamente sui costi di violazione. Lo dicono i risultati di 2017 Cost of Data Breach Study, il nuovo studio globale annunciato da IBM Security e volto a esplorare le implicazioni e gli effetti delle violazioni dei dati sulle aziende di oggi.
Condotto da Ponemon Institute convertendo per semplicità di confronto le valute locali in dollari americani, lo studio ha rilevato che il costo medio di una violazione dei dati è di 3,62 milioni di dollari a livello mondiale. Un dato, quest’ultimo, per la prima volta nella storia di questo studio, in calo del 10% rispetto ai risultati del 2016.
Sempre secondo l’indagine globale, le violazioni indagate costano alle aziende in media 141 dollari per record di dati perso o rubato.
I plus di un contesto regolamentato centralmente
Analizzando gli 11 Paesi e le 2 regioni presenti nel rapporto, IBM Security ha individuato una stretta correlazione tra la risposta ai requisiti normativi in Europa e il costo totale di una violazione dei dati. I Paesi europei hanno registrato un calo del 26% del costo totale di una violazione dei dati rispetto ai risultati riportati lo scorso anno. Le imprese in Europa operano in un contesto regolamentato centralmente, mentre negli Stati Uniti hanno esigenze diverse, con 48 dei 50 Stati con proprie leggi in materia di violazione dei dati. Rispondere a una moltitudine di requisiti normativi e segnalare il problema potenzialmente a milioni di consumatori può essere un compito estremamente costoso anche in termini di risorse.
I 5 motivi per cui i costi sono aumentati Oltreoceano
Secondo lo studio 2017 Cost of Data Breach Study, “i vizi di conformità alle normative” e “la fretta di informare” le vittime senza aver ben compreso la portata della violazione sono tra i cinque principali motivi per cui il costo della violazione dei dati è aumentato negli Stati Uniti. Un confronto tra questi fattori suggerisce che le attività di normazione negli Stati Uniti potrebbero avere per le imprese un costo per ogni record superiore rispetto all’Europa. Ad esempio, le mancate conformità costano alle aziende statunitensi il 48% in più rispetto alle aziende europee, mentre la “fretta di informare” costa alle imprese statunitensi il 50% in più rispetto alle aziende europee. Inoltre, le società statunitensi hanno riferito di aver pagato in media oltre 690.000 dollari per le spese di notifica relative a una violazione, che è più del doppio rispetto a qualsiasi altro Paese esaminato nel rapporto.
Il costo di una violazione di dati si riduce, ma non ovunque
Come già anticipato, nello studio globale del 2017, il costo totale di una violazione dei dati è sceso, rispetto al 2016, a 3,62 milioni di dollari – in calo del 10 per cento da 4 milioni di dollari dello scorso anno. I Paesi europei hanno mediamente registrato una riduzione del costo di una violazione di dati rispetto al costo medio dei quattro anni precedenti. Così anche l’Australia, il Canada e il Brasile.
Tuttavia, altre regioni o Paesi hanno sperimentato un aumento di tali costi – ad esempio, il costo di una violazione dei dati negli Stati Uniti è stato di 7,35 milioni di dollari, in aumento del cinque per cento rispetto al 2016. E anche Medio Oriente, Giappone, Sudafrica e India hanno riportato un aumento rispetto al costo medio dei quattro anni precedenti.
Il tempo è denaro, le violazioni dei dati vanno arginate
Per il terzo anno consecutivo, emerge che avere un team di risposta a incidenti di sicurezza (IR) ha ridotto significativamente il costo di una violazione dei dati, permettendo di risparmiare più di 19 dollari per record perso o rubato. La velocità con cui una violazione può essere identificata e arginata è in gran parte dovuta all’utilizzo di un team IR e a un piano formale di risposta agli incidenti. I team IR possono aiutare le organizzazioni a muoversi correttamente per contenere una violazione e mitigare le possibili perdite.
Secondo lo studio, la rapidità con cui un incidente di violazione dei dati può essere arginato ha un impatto diretto sulle conseguenze finanziarie. Il costo di una violazione dei dati è stato di circa 1 milione di dollari inferiore alla media per le organizzazioni che hanno potuto contenere una violazione di dati in meno di trenta giorni rispetto a quelli che hanno impiegato più di 30 giorni. La velocità di risposta sarà sempre più critica in quanto il GDPR, attuato nel maggio 2018, richiederà alle organizzazioni che operano in Europa di segnalare le violazioni dei dati entro 72 ore, con il rischio di sostenere ammende fino al quattro per cento del loro fatturato annuo globale.
Secondo lo studio, le organizzazioni hanno impiegato, in media, più di sei mesi per identificare una violazione e almeno altri 66 giorni per contenere una violazione una volta scoperta.
Non solo.
Le violazioni sanitarie sono le più costose: per il settimo anno consecutivo, l’Healthcare si è rivelato come il settore d’industria più costoso con un costo pari a 380 dollari per ogni record violato, più che 2,5 volte la media globale di tutti i settori (141 dollari per ogni record).
Fattori principali che incidono sul maggiore costo di una violazione: il ricorso a terze parti rappresenta il fattore principale che contribuisce ad aumentare il costo di una violazione dei dati. L’incidenza è di 17 dollari per record. Le organizzazioni devono quindi valutare la posizione di sicurezza dei loro fornitori esterni – che siano fornitori di servizi di payroll, di cloud o di CRM – per garantire la sicurezza dei dati dei propri dipendenti e clienti.
Fattori principali che riducono il costo di una violazione: la risposta agli incidenti di sicurezza, la crittografia e una adeguata formazione del personale sono i fattori che hanno il maggior impatto sulla riduzione del costo di una violazione dei dati. Avere un team di risposta agli incidenti ha portato una riduzione del costo di 19 dollari per ogni record perso o rubato, seguito da un ampio uso della crittografia (riduzione di 16 dollari per ogni record) e la formazione dei dipendenti (riduzione di 12,50 dollari per ogni record).
Impatto positivo anche della resilienza: i programmi di business continuity riducono notevolmente i costi di una violazione dei dati. Secondo lo studio di quest’anno, il costo complessivo medio di violazione dei dati giornalieri è stimato a 5.064 dollari. Le aziende che hanno un processo di disaster recovery gestito manualmente hanno registrato un costo medio stimato di 6.101 dollari al giorno. Al contrario, le aziende che implementano un processo di disaster recovery automatizzato e che orchestrano la loro resilienza hanno registrato un costo medio molto più basso al giorno, pari a 4.041 dollari con una differenza netta del 39 per cento (o un risparmio sui costi di 1.969 dollari al giorno).